Due vite spezzate che ricorderemo come grandi esempi

Emilio Vigolungo e Michele Pellegrino: quelle qualità umane che erano apprezzate da tutti ora lasciano un vuoto enorme

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È stato un weekend contrassegnato dal lutto nel Cuneese. Sabato scorso ci ha lasciati Emilio Vigolungo, 54 anni, industriale di Canale, amministratore delegato dell’omonima azienda leader nel settore del legno. Michele Pellegrino, 37 anni, era invece appuntato del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Cuneo. Nell’in­cidente stradale di giovedì scorso a Ventimiglia con lui sono morti anche due cartografi dell’Istituto Geografico Milita­re di Firenze.
Ma sabato è stato drammatico anche per la scomparsa del 53enne Mauro Bagnis, di Borgo San Dalmazzo, appassionato di montagna, che è morto dopo essere precipitato durante un’escursione in Valle Gesso. Prima di partire per la gita, su Facebook aveva scritto: «Se dovrò cadere sconfitto, lo farò con gli occhi rivolti verso il cielo e il sorriso sulle labbra». Gioedì scorso nel piazzale dell’ipermercato di Tetto Garetto a Cuneo, l’ennesima tragedia: Francesco Marinone, 41 anni, insegnante di combattimento sportivo, ha accusato un malore che non gli ha lasciato scampo.

La settimana scorsa la provincia di Cuneo è stata sconvolta dal­­la perdita di due giovani uomini che pur vi­vendo vite diverse, ma con tante passioni comuni per lo sport e il lavoro, avevano il dono naturale di essere amati e stimati per quello che stavano facendo, ognuno nel proprio settore.
Emilio Vigolungo era un caro amico, un ragazzo solare, disponibile ed un imprenditore attento alle persone… Alle sue esequie hanno partecipato ol­tre mille persone a testimonianza del grande affetto verso la sua persona e la sua famiglia.
Amava profondamente questo territorio e si impegnava con passione in ogni campo, in ogni ambito, in cui purtroppo ora mancherà tantissimo la sua competenza e il suo sorriso.
E tutti noi ne sentiremo il grande vuoto.
Riservo un forte abbraccio alla moglie Francesca, ai figli Elena, Sofia e Pietro, ai genitori Re­nata e Pietro, ai fratelli Vera e Stefano e a tutti i suoi cari e familiari.
Mi viene spontaneo ricordare anche Michele Pellegrino, per le sue tante qualità umane che metteva sia nel lavoro in Guardia di Finanza che nella vita privata, come hanno testimoniato personalmente i suoi molti amici e conoscenti, anche attraverso i media.
Quando viene a mancare, in un terribile incidente, un ragazzo di soli 37 anni, è impossibile rimanere estranei, soprattutto quando si leggono i tanti commossi commenti della comunità, tra cui il sindaco di Vernante, Giampiero Dalmas­so, che da sempre lo considerava un ragazzo radioso, pieno di energia ed entusiasmo, che amava il lavoro, i droni e lo sport.
Michele lascia la mamma Va­leria, la compagna Silvia e il fratello Enrico. Anche a loro le nostre più sentite condoglianze.
In eventi così drammatici non possiamo che unirci alle parole del colonello Mario Palumbo, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Cuneo, che a nome dell’intero Corpo ha dichiarato: «Siamo tutti sconvolti». Due giovani vite spezzate che è nostro dovere ricordare con affetto e non dimenticarli mai.