A Peveragno articolata serata in ricordo di Giovanni Magnino

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Come annunciato sin dalla sua scomparsa, dopo lunga malattia, ad inizio anno, è arrivata la serata in ricordo dell’insegnante e storico peveragnese Giovanni Magnino, con presentazione della sua ultima opera, raccolta di scritti («con protagonisti uomini, donne, chiese, fatti e fatterelli di Peveragno»), «Cocktail», pubblicato a cura della «Compagnia del Birùn» e del Comune di Peveragno.

L’appuntamento è stato la sera di venerdì 28 aprile, nel centro polifunzionale «A la sousta», Piazza ex Campo Sportivo, con ottima partecipazione, in tempi nei quali mai Peveragno è parsa più «divisa» (e ce ne sono stati, eccome)…
Magnino, maestro sorridente, indulgente e pacato, ha sempre saputo unire, tener insieme anche le persone che non davan segno di aversi in simpatia…

Ha moderato, e curata introduzione, il Sindaco in persona. La parola è stata subito data alla vedova, e collega, Elsa Piantino, per cenni biografici sul protagonista (insegnante, di origini chiusane, finito, come tanti, sin oltre la metà del Novecento, ad insegnare in scuole montane, ad Elva, con la moglie, prima di aver «avvicinamento», a Chiusa, poi, l’ultimo anno di lavoro, a Peveragno)…
Son intervenuti Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico di Cuneo, e la giovane Giulia Ferraris, della «Fondazione Nuto Revelli». Hanno parlato ben più di Nuto (Benvenuto) Revelli, noto partigiano e scrittore cuneese, che di Magnino (i due erano molto diversi, come età, epoca, approccio alla vita, al rapporto con gli altri, alla ricerca, storica o no, alla scrittura). La presenza dei due ricercatori (che, da par loro, comunque, hanno fatto analisi intellettuale dell’opera del peveragnese) si spiega (e si vede il tocco della presidente del Consiglio di Biblioteca Ines Chiara Bosonetto) con l’intenzione di sfruttare anche un po’ la serata per ricordare il «25 Aprile», la «Festa della Liberazione» (a Peveragno meno sentita che in altri centri della zona).

Vive son state le testimonianze (vero «cuore» della serata) dello storico locale ed insegnante Rino Canavese (che ha raccontato la collaborazione sempre fruttuosa, gratificante e piacevole con lo scomparso), dell’ex allievo, ed alpino, Gabriele Macagno, dell’amico Giuseppe Vinai (ricordi che hanno focalizzato meglio l’aspetto umano del maestro, che a noi piace anche tanto ricordarlo a giocar a carte al Circolo Pensionati)… Si son citati Domenico Tassone, il sindaco-partigiano-veterinario, cui Magnino si interessò, o Giacomino Macagno, altro «maestro», che gli somigliava tanto…
Il Sindaco ha chiuso una serata che, come spesso capita a Peveragno, ha finito per durare oltre le due ore…
Le letture sono state a cura della «Compagnia del Birùn», presente in nutrito drappello (motivi e genesi dell’opera son stati presentati da intervento della presidente Simona Grosso), scegliendo brani sui tragici momenti della seconda guerra mondiale a Peveragno (ma anche la dolcezza della storia di una amicizia tra un alpino ed un bambino russo).
«Cocktail» sarà distribuito gratuitamente, si spera a tutte le famiglie peveragnesi.

L’opera (oltre duecento pagine, testi in italiano, con inserti piemontesi) è articolata, ma nessuno dei pezzi, da quelli di cronaca, a quelli di ricordi di vita, a quelli di ricerca storica, è trascurabile. Giovanni Magnino, gentile, sorridente, corretto, come tutti gli insegnanti, specie di quelle generazioni, sempre fu molto attento a curare il suo ruolo di educatore, senza sbagliare mai una parola od un tono, senza sbilanciarsi od essere fazioso, tollerante, rispettoso, cronista vero. In copertina è disegno della giovane Greta Andrea Spada, con un maestro nei panni del chimico, a mischiare i vari elementi della sua opera, e della sua vita.

Pertinente commento arriva dal «Birùn»…
«Il lascito del maestro Giovanni Magnino è grande come il lavoro che in tanti anni ha svolto a favore della Comunità consultando archivi e raccogliendo testimonianze da cui ha estratto e reso fruibile attraverso i suoi libri la memoria storica e civile del nostro paese e della sua gente. I ricordi e la gratitudine si sono gradevolmente mescolati nella serata a lui dedicata lo scorso 28 aprile definendo il suo indelebile ritratto e stile di uomo costante, dignitoso, fiero ed instancabile. È stato un insegnamento che ha regalato ai peveragnesi – ma non solo – e che abbiamo la responsabilità di tramandare. Da qui la decisione, come Associazione, di aiutarlo a curare la redazione del suo ultimo libro “Cocktail”, che è stato presentato, durante la serata. Un lavoro uscito postumo purtroppo e non per nostra scelta. A conforto ci rimane il piacere che è stato poter collaborare, così come era piacevole conversare e confrontarsi con lui. Tutto era nato proprio da uno scambio di riflessioni, in piena pandemia, sulla capacità dell’animo umano di mantenere viva una fiammella di speranza, fatta di valori senza tempo, anche nei periodi più bui e difficili della storia. Una fiammella che va protetta e coltivata perché è forse l’unica luce capace di crearlo davvero un futuro migliore. Veder prendere forma a “Cocktail”, in cui sono contenuti diversi di questi esempi, e poi leggere la soddisfazione negli occhi del maestro quando aveva potuto tenere tra le mani la copia pilota è stata la conferma che questa speranza produce frutti tangibili per la qualità della vita di una Comunità. Una conferma che ha ampiamente ripagato ogni sforzo fatto dalla nostra Associazione per portare a termine il progetto. Uno sforzo, anche economico, per integrare le copie, stampate dall’Amministrazione di Peveragno, ed arrivare alle mille da distribuire gratuitamente ai peveragnesi. Il libro può essere ritirato in biblioteca e vi consigliamo vivamente di farlo augurandovi “Buona Pasqua”, come soleva salutare Magnino quando si congedava: ogni giorno, infatti, può essere una “Pasqua” portatrice di primavera e di rigenerazione quando si conoscono meglio le proprie radici e la propria umanità».