Etichettattura: arriva l’indicazione “Spesso buono oltre” sui cibi

Bene per ridurre gli sprechi alimentari ma senza fare confusione

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Eventuali aggiunte in etichetta che aiutino a fare scelte di acquisto consapevoli sono positive purché siano chiare e ben comprensibili, senza ingenerare confusione. È quanto afferma Coldiretti Cuneo commentando la proposta della Commissione europea contenuta in una bozza di Regolamento delegato di indicare in etichetta la frase “Spesso buono oltre” da aggiungere alla dicitura attuale “Da consumare preferibilmente entro” con l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari.

È importante – sottolinea Coldiretti Cuneo – mantenere in etichetta il Termine Minimo di Conservazione (TMC) riportato con la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro” che indica la data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue caratteristiche organolettiche e gustative, o nutrizionali. Tanto più ci si allontana dalla data del TMC, tanto più non sono più garantiti dal produttore i requisiti di qualità del prodotto, quale sapore, odore, fragranza, ecc. Differisce quindi dalla data di scadenza vera e propria che – precisa la Coldiretti – è la data oltre la quale un alimento non può più essere posto in commercio; quest’ultima si applica ai prodotti preconfezionati, rapidamente deperibili da un punto di vista microbiologico ed è indicata con la dicitura “Da consumarsi entro” seguito dal giorno, il mese ed eventualmente l’anno e vale indicativamente per tutti i prodotti con una durabilità non superiore a 30 giorni, dal latte fresco alle uova.

“Nelle nostre case si gettano mediamente ogni anno oltre 27 chili di cibo all’anno per abitante. Ma la giusta esigenza di combattere gli sprechi – dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – non deve andare a scapito della qualità soprattutto per un Paese come il nostro che ha fatto del Made in Italy a tavola un’eccellenza di prim’ordine. La nostra Provincia vanta 11 produzioni a denominazione d’origine fra DOP e IGP, 18 DOC e DOCG che ricomprendono quasi 100 tipologie di vini, oltre a decine e decine di tipicità meno note ma di grandissimo valore, dalla carne ai formaggi all’ortofrutta”.

“Lo scorporo del provvedimento sugli sprechi potrebbe significare che la Commissione non intende modificare il pacchetto delle informazioni ai consumatori, come l’ipotesi Nutriscore o la possibilità di avvertimenti salutistici sugli alimenti come il vino. Un risultato importante per l’Italia che ha guidato il fronte dei Paesi contrari ad ipotesi che rischiano di bocciare prodotti base della dieta mediterranea senza tenere conto delle quantità realmente consumate” evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.