Sport solidale l’aiuto è concreto per la ricerca

Con la cena benefica delle Final Eight di basket a Torino destinati 40mila euro all’Istituto di Candiolo

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Umberto Gandini Allegra Agnelli LBA Frecciarossa Final Eight 2023 - Un Alley Oop Per La Ricerca Charity Dinner LBA Legabasket Serie A UnipolSAI 2022/2023 Torino, 17/02/2023 Foto A.Travaglioli / Ciamillo-Castoria

Lo sport, ancora una volta, è riuscito ad andare oltre, diffondendo non solo il messaggio che invita a fare movimento e ad adottare uno stile di vita sano ma anche ad accendere i riflettori su un tema rilegato troppo spesso in secondo piano: quello della ricerca medica e scientifica. Attraverso le emozioni che solo lo sport riesce a suscitare, si è potuto puntare l’attenzione verso l’importanza del lavoro svolto dai ricercatori, che ogni giorno si battono, con sacrifici davvero notevoli, per cercare di trovare delle soluzioni concrete per alleviare le sofferenze di chi è malato o, comunque, guardando più in là nel tempo, per evitare che altre persone, in futuro, possano essere colpite e devastate dalle stesse, tremende patologie.
Questa volta, a compiere l’importante opera di sensibilizzazione e, come vedremo tra poco, pure di aiuto concreto, è stata la serata di be­ne­fi­cenza a favore della ricerca sul cancro, promossa al Pala Alpitour di To­ri­no nell’ambito del­le Final Eight di ba­sket. Un evento che ha ri­scosso un grande successo. La cena di gala “Un Alley Oop per la Ricerca”, organizzata da Lega Basket Serie A e dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, ha permesso di raccogliere 40mila euro a sostegno dei medici e dei ricercatori dell’Istituto di Candiolo-Irccs, grazie alla generosità mostrata dai club, dai partecipanti e dalle aziende partner.
A fare da cornice al­l’im­por­tante appuntamento, il parquet di gioco nell’affascinante scenario del grande palasport torinese.
Alla presenza del presidente della Lega Basket, Umberto Gandini, e del presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Allegra Agnelli, si è svolta inoltre un’asta, grazie alla partecipazione della Casa d’Aste Sant’Agostino, nella quale sono state “battute” alcune maglie dei campioni delle otto squadre che hanno partecipato alle Final Eight, dei giocatori della Juventus e del Torino e i “Toh”, le statuette dello scultore Nicola Russo che si ispirano ai Toret.
Testimonial e animatrice del­la serata la madrina della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Cristina Chiabotto, assieme a Carlton Myers, che è stato giocatore della Nazionale italiana di basket e portabandiera del­l’Italia ai Giochi della XXVII Olimpiade, a Sydney.
Un risultato molto significativo, che evidenzia ancora una volta il connubio vincente tra sport e solidarietà.
L’altro aspetto emerso è il co­stante impegno della Fonda­zione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, costituita nel 1986 per offrire un contributo significativo alla sconfitta del cancro attraverso la realizzazione in Piemonte di un centro oncologico, l’Isti­tu­to di Candiolo-Irccs. Il centro, capace di coniugare la ricerca scientifica con la pratica clinica e di mettere a disposizione dei pazienti le migliori risorse umane e tecnologiche, si oc­cupa di reperire le risorse economiche attraverso attività di raccolta fondi e organizza tutte le iniziative e le manifestazioni necessarie per raggiungere questo scopo.
L’Istituto di Candiolo è l’unico centro di ricerca e cura del cancro italiano realizzato esclusivamente attraverso il sostegno di oltre 300mila donatori privati che, grazie alla loro generosità, ne hanno fatto un centro di rilievo internazionale. Questa realtà è peraltro anche l’unico “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico” del Pie­monte riconosciuto dal Mini­stero della Salute, a testimonianza delle importanti scoperte fatte e pubblicate sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali. È inserito nella Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Ao­sta e le sue prestazioni sono fornite in convenzione col Servizio Sanitario Nazionale o in regime di libera professione. Ha iniziato la sua attività nel 1996 e da allora ha sviluppato nuovi spazi e servizi. Oggi si estende su 56.500 metri quadrati, di cui circa 10mila dedicati alla ricerca. A Can­diolo lavorano circa 800 persone tra medici, ricercatori italiani e internazionali, infermieri, personale amministrativo e tecnici. La Fondazione ha dato inizio a un piano di am­pliamento finalizzato a creare nuovi spazi dedicati alla ricerca e alla cura. L’Istituto di Can­diolo, in parallelo, si prepara a crescere ancora per raggiungere nuovi risultati, con l’o­biettivo di curare sempre più persone e sempre meglio.