Ricordare, nella «Serata della memoria» 2023, molto femminile, a Beinette

0
0
Le biblioteca di Beinette e di Peveragno, con il patrocinio dei rispettivi Comuni, hanno organizzato la serata «Il ricordo della Shoah e la lotta oggi contro diverse forme di discriminazione», in occasione del «Giorno della Memoria», martedì 24 gennaio, nel «Salone Olivetti» di Via Gauberti, con la consueta ottima adesione (il pubblico, attento per tutto il lungo ed articolato programma, ha gremito oltre la metà del grande salone).
E’ stata introdotta da Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo. È stata ricordata la figura della partigiana Paola Garelli, parrucchiera di Mondovì, catturata ed uccisa a Savona (commovente lettera scrisse, prima della esecuzione, alla figlia bambina).
La domanda angosciosa che torna a proporsi è «perché si sia permesso tutto (leggi razziali, persecuzioni, arresti, campi di concentramento e sterminio), senza far qualcosa», ma anche come rendere sempre attuale questo discorso.
Centrale è stata l’Associazione «Emergency» (una di quelle che «qualcosa fanno», adesso), con collegamento da «remoto» di Manuela Valenti, Medico e Responsabile della loro «Divisione Pediatrica», in servizio in Afghanistan, che ha parlato della situazione medica e femminile in uno Stato da sempre maschilista-patriarcale ed in ininterrotta guerra da decenni (dalla invasione sovietica di fine anni Settanta), con vittime civili che arrivano al 90% del totale.
Son intervenuti gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Beinette, con un loro contributo a tema.
Serata molto «al femminile»: l’Associazione «Iran Libero e Democratico» ha portato il contributo Elham Nikzat, rifugiato in Italia insieme al marito Krosno, molto dura nel condannare la situazione nel suo Paese, la dura repressione verso donne ed oppositori.
Ughetta Biancotto, dell’ANPI di Cuneo, ex presidente provinciale, ha citato la figura di Lorenzo Perrone, operaio fossanese, «giusto tra le nazioni», che lavorava ad Auschwitz, citato da Primo Levi, che dava conforto e parte del suo rancio agli internati.
Gli «onori di casa» sono stati fatti da Flavio Bertone, presidente di «AttivaMente», e dalla peveragnese Ines Chiara Bosonetto (Biblioteca e «Gai Saber»)…