Borgo San Dalmazzo la Fiera Fredda che scalda i cuori

Ritorna con l’edizione numero 453 un appuntamento storico “Sotto il segno della lumaca”

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Foto Ente Fiera Fredda

Un evento che affonda le sue radici nella storia. La Fiera Fred­da è l’appuntamento più importante dell’anno organizzato dall’Ente Fiera Fredda della Lumaca di Borgo San Dalmazzo. Il logo dice già tutto: è composto da due chiocciole stilizzate che vanno a formare un cuore, trafitto da un chiodo da maniscalco. I colori principali sono il blu ed il bianco, come lo stendardo del comune di Borgo San Dalmazzo, ma con la variante di un blu più “freddo”, come l’inverno alle porte del quale è organizzata la manifestazione.
La storia di questa fiera parte da molto lontano, era infatti il 18 dicembre del 1569 quando Dalmasso Fenoglio e Biagio Pasquerio inaugurarono la prima festa in onore del Santo Patrono di Borgo San Dalmazzo. I due sindaci, ottenuta la concessione da Emanuele Filiberto, fissarono la data dell’evento il 5 dicembre e la sua durata a tre giorni. Da allora questo appuntamento si è rinnovato ogni anno e ha sempre rappresentato un momento di incontro importante per tutti gli abitanti delle valli, che convergevano a Borgo per procurarsi le ultime provviste prima del lungo periodo invernale durante il quale, a causa delle condizioni climatiche spesso sfavorevoli, diventavano difficili gli spostamenti.

I valligiani erano soliti recarsi nelle osterie locali per gustare i piatti divenuti classici di questa manifestazione: il minestrone di trippe, le lumache cucinate in varie maniere e il cotechino con i crauti. Questo ha fatto sì che si sviluppasse una forte tradizione gastronomica di richiamo anche ai giorni nostri per numerosi visitatori e gourmet, che affollano la città nel periodo della Fiera Fredda. L’Helix Pomatia Alpina è diventata piatto tipico della manifestazione. D’altronde, questa chiocciola dalla carne bianca ha fatto proprio delle Alpi Marittime il suo habitat naturale. Secondo la più antica tradizione borgarina, le lumache venivano servite semplicemente lessate nel proprio guscio dal quale venivano estratte con il caratteristico chiodo per ferrare i cavalli (usato anche ai giorni nostri) e intinte in salsa piccante a base di olio, sale, pepe e aglio, detta “salsa del cartuné”.

Per l’anno della 453a edizione è previsto un cartellone di appuntamenti di tutto rispetto. La presentazione è andata in scena una settimana fa all’Au­di­torium di Palazzo Bertello con la sindaca Roberta Robbione, l’assessore al Tu­rismo e Manife­stazioni, Fabio Arman­do e il presidente dell’associazione Ente Fiera Fredda, Fabrizio Massa. La partenza ufficiale della manifestazione – dopo le anteprime – è invece prevista domani (venerdì) con l’apertura degli stand a cominciare dalle 16 e l’inaugurazione della mostra “Pennellate di artisti”, in biblioteca. In serata lo spettacolo “Una splendida giornata” con le Coraggiose Vernantine e la Milonga Fria dell’associazione La Parkima­ca. Chiusura stand e area food alle 23. E avanti così nei giorni successivi fino a domenica, sempre “Sotto il segno della lumaca”.

Una rassegna gastronomica di assoluta originalità e valore, organizzata dall’Associazione Albergatori Esercenti ed Operatori Turistici della provincia di Cuneo, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia-della provincia di Cuneo, in collaborazione con il Comune di Borgo San Dalmazzo e l’Associazione Ente Fiera Fredda, con menù caratterizzati dalla lumaca e dai prodotti stagionali, secondo le ricette della tradizione. Insomma, vale certamente una visita. Nel segno della tradizione più antica (parliamo di 453 anni!), legata soprattutto alle lumache, la Fiera Fredda che però con la sua radicata personalità, è capace di scaldare il cuore dei partecipanti come poche altre.