Premio Cesare Pavese: 5 e 6 novembre a Santo Stefano Belbo, cerimonia premiazione e altri appuntamenti

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Dopo l’annuncio dei vincitori, dato dal presidente di giuria del Premio Cesare Pavese, Alberto Sinigaglia, in occasione del Pavese Festival, il 13 settembre scorso, ecco il programma dettagliato della manifestazione, che si terrà a Santo Stefano Belbo sabato 5 e domenica 6 novembre 2022.

I premiati della 39a edizione – Norman Gobetti (traduzione), Emilia Lodigiani (editoria), Gavino Ledda (poesia), Ludovica Maconi e Mirko Volpi (saggistica) e Michele Mari (narrativa) – riceveranno il premio e terranno il discorso di accettazione durante la cerimonia di sabato pomeriggio, che inizierà alle ore 15.30 nella chiesa sconsacrata dei SS. Giacomo e Cristoforo, ora auditorium e spazio espositivo della Fondazione Cesare Pavese (Piazza Luigi Ciriotti, già Piazza Confraternita, 1).

Il Premio Pavese viene assegnato ogni anno collegialmente da una giuria composta da Gian Arturo Ferrari (figura di rilievo dell’editoria italiana), Giulia Boringhieri (traduttrice, storica dell’editoria, figlia di Paolo Boringhieri che fu amico e collega di Pavese all’Einaudi), Chiara Fenoglio (docente, saggista, giornalista), Claudio Marazzini (presidente dell’Accademia della Crusca), Carlo Ossola (filologo e critico letterario), Pierluigi Vaccaneo (direttore della Fondazione Cesare Pavese) e presieduta appunto da Alberto Sinigaglia (presidente del Comitato scientifico della Fondazione Cesare Pavese).

Intento del Premio, riconoscere quelle personalità che, in linea con l’attitudine pavesiana, si sono distinte nel corso degli anni per dedizione, meticolosità, innovazione nei rispettivi ambiti di attività.

Ad accompagnare le due principali manifestazioni di quest’anno – oltre al Premio Pavese, il Pavese Festival da poco concluso – entrambe dedicate alla figura femminile nell’opera pavesiana, l’immagine realizzata dall’artista torinese Paolo Galetto e la mostra “Sei di sangue e di terra”, una serie di sculture e disegni di Paolo Spinoglio visitabile nella chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo fino all’8 gennaio 2023. La mostra, inaugurata durante il Pavese Festival per i vent’anni dalla scomparsa dell’artista, vuole suggerire un dialogo tra la poesia di Pavese – il titolo è un verso tratto da Anche tu sei l’amore – e la scultura di Spinoglio: tanto essenziali quanto potenti nella loro capacità di scandagliare il segreto intimo della nostra umanità.

La cerimonia del Premio Pavese 2022 sarà seguita da un altro importante evento che ha per la Fondazione Cesare Pavese grande valore simbolico, oltre che scientifico: sempre nella giornata di sabato verrà infatti inaugurato “Dialoghi”, il nuovo spazio museale della Fondazione Cesare Pavese che – oltre alla copia dei Dialoghi con Leucò su cui lo scrittore lasciò il suo ultimo messaggio – ospiterà anche una serie di inediti pavesiani donati dalle famiglie Molina e Vaudagna. Libri annotati, lettere, manoscritti, articoli di giornale appuntati e sottolineati, cartoline, bozze di racconti che – adeguatamente custoditi e valorizzati grazie a un innovativo allestimento multimediale – sono ora messi a disposizione del pubblico.

«Si tratta di una grande opportunità per la Fondazione Cesare Pavese – spiega Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese – che si posiziona così come ente di riferimento in Italia e nel mondo per la custodia e la diffusione dei documenti editi e inediti relativi allo scrittore».

Il progetto – che ha ripensato il museo pavesiano nella sua totalità – è stato realizzato con il contributo del Comune di Santo Stefano Belbo e prevede un allestimento modulare che possa ampliarsi nel tempo, nell’auspicio che altre famiglie vicine a Cesare Pavese scelgano di mettere a disposizione della collettività documenti simili in loro possesso.

«Un passo importante nel percorso di crescita della Fondazione e del Comune di Santo Stefano Belbo – commenta il sindaco Laura Capra – che grazie a queste donazioni dimostra di essere un interlocutore serio e affidabile sia per gli appassionati dello scrittore in tutto il mondo sia per chi volesse valorizzare documenti e manoscritti riferiti a Cesare Pavese».

La nuova sala è dedicata alla memoria di Maurizio Cossa Majno di Capriglio, pronipote di Cesare Pavese e consigliere della Fondazione prematuramente scomparso lo scorso febbraio.

Anche per quest’edizione, il premio ai vincitori sarà offerto dalla cantina I Vignaioli di Santo Stefano Belbo, di proprietà delle Cantine Ceretto e della famiglia Scavino: una bottiglia di Moscato d’Asti DOCG 2020 per ogni domenica dell’anno, 52 bottiglie per celebrare, oltre al Premio Pavese, anche la nuova annata del vino più importante di Santo Stefano Belbo. Altro consueto protagonista della giornata di premiazione, il tartufo d’Alba, offerto dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, unitamente a uno degli oggetti di design realizzati annualmente in occasione della Fiera Internazionale del tartufo bianco d’Alba.

A precedere la cerimonia principale, anche quest’anno l’assegnazione del Premio Pavese Scuole, istituito nel 2020 per avvicinare ragazze e ragazzi all’opera pavesiana, promuovendone una lettura personale alla ricerca delle connessioni con il proprio vissuto e la contemporaneità.

Sempre i giovani saranno i protagonisti di “ConVinum, un calice tra le righe”, l’evento benefico della domenica pomeriggio nato dalla collaborazione con il Leo Club Santo Stefano Belbo – Colline Pavesiane di recente costituzione.

PROGRAMMA – Sabato 5 novembre

L’edizione 2022 del Premio Pavese si aprirà sabato 5 novembre nella Chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo con i riconoscimenti alle scuole.

Alle 10 le alunne e gli alunni delle scuole comunali di Santo Stefano Belbo verranno premiati per le loro illustrazioni a corredo del diario scolastico 2022-2023 – realizzato dal Comune e dalla Fondazione Cesare Pavese – e ispirate quest’anno ai luoghi pavesiani.

A seguire, alle 10.45 l’assegnazione del Premio Pavese Scuole 2022. Per questa edizione studentesse e studenti del triennio delle scuole superiori sono stati invitati a produrre un elaborato sul delicato passaggio dall’adolescenza alla maturità ispirandosi ai romanzi Il diavolo sulle colline e La bella estate. Cesare Pavese sentiva infatti drammaticamente di essersi precluso la maturità per non aver vissuto parte della sua adolescenza, sacrificata agli studi e alla scrittura. E proprio a questo nodo cruciale dell’esistenza torna spesso nelle sue opere, in particolare nella trilogia La bella estate, di cui i due romanzi fanno parte con le loro esperienze di esplorazione, scoperta, talvolta delusione e sconfitta.

Il Premio Pavese Scuole è organizzato e promosso dalla Fondazione Cesare Pavese in collaborazione con l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e, da quest’anno, con Banco Azzoaglio, lo storico istituto di credito di Ceva che da più di 140 anni opera sul territorio con particolare attenzione alla crescita equilibrata della comunità e all’ambiente. «Accompagnare la passione dei nostri giovani per la scrittura è per noi di grande importanza – commentano Erica e Simone Azzoaglio – siamo onorati di essere accanto alla Fondazione Cesare Pavese in questo importante percorso».

Alle 11,30 la manifestazione si sposterà al secondo piano della Fondazione Cesare Pavese per l’inaugurazione di “Dialoghi”, la nuova sala del museo pavesiano. Uno spazio innovativo in cui il visitatore potrà non solo ammirare le nuove acquisizioni esposte a rotazione ma anche, attraverso tecnologie avanzate, entrare direttamente in dialogo con l’opera dello scrittore. I due fondi Molina e Vaudagna saranno infatti accessibili per intero al pubblico grazie alla loro completa digitalizzazione, mentre un grande ledwall interattivo consentirà al visitatore di immergersi nelle diverse tematiche dell’opera pavesiana.

Alle 15.30 la Chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo ospiterà invece la cerimonia di premiazione, condotta da Chiara Buratti, alla presenza dei vincitori e dei membri della giuria del Premio Pavese. I cinque discorsi di accettazione saranno intervallati dalla proiezione di due filmati di approfondimento sulle nuove acquisizioni museali.

Nel primo, il ricercatore Iuri Moscardi – dottorando in Letterature Comparate alla City University di New York e curatore per il sito della Fondazione Cesare Pavese della rubrica di critica pavesiana contemporanea Dialoghi con Pavese – fornirà alcune anticipazioni sulla pubblicazione che sta scrivendo per la rivista scientifica dell’università americana in merito al fondo Molina. Oreste Molina, responsabile della tipografia Einaudi, stretto collaboratore e grande amico di Cesare Pavese, custodiva una serie di libri appartenuti a Cesare Pavese e ora donati dalla famiglia alla Fondazione. Si tratta di testi di letteratura americana e inglese su cui Pavese ha lavorato alacremente: al loro interno sono infatti riportati appunti, segnature, commenti inediti a firma dello scrittore.

Nel secondo, Maurizio Vaudagna, figlio di Giuseppe – compagno di liceo di Cesare Pavese – racconta l’amicizia tra il padre e lo scrittore documentata nei materiali donati alla Fondazione. Documenti personali, editi e inediti, a firma di Cesare Pavese con cui Pavese aggiornava Vaudagna sulle scritture del periodo, sulle attività professionali e su situazioni personali e private. Il fondo si completa di articoli di giornale, appuntati e sottolineati, bozze di racconti, cartoline e altre lettere. Anche in questo caso si tratta di uno spaccato importante sulla vita personale dello scrittore, sui suoi rapporti privati con gli amici e compagni del liceo (tra le altre sono presenti lettere indirizzate a Remo Giacchero e Tullio Pinelli) che si collocano nel processo di costruzione dell’intellettuale e dello scrittore Pavese.

PROGRAMMA – Domenica 6 novembre

La manifestazione continua con un programma domenicale all’insegna dei libri.

Si inizia infatti alle 10.30 con la presentazione del romanzo L’EDOnista scritto a quattro mani da Francesca Angeleri e Alessandra Contin, che ne parleranno con Natalia Ceravolo nella Chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo. A seguire, alle 11.30 il tenore astigiano Enrico Iviglia presenterà il libro Donne all’Opera. Dialoghi con un tenore.

Nel pomeriggio, la chiesa ospiterà invece l’evento benefico organizzato dal Leo Club Santo Stefano Belbo – Colline Pavesiane “ConVinum: un calice tra le righe” (ingresso 8 euro), L’iniziativa unisce la presentazione di alcune giovani autrici di Langhe, Roero e Monferrato a quella di alcuni dei migliori prodotti vinicoli delle colline UNESCO, frutto del lavoro di altrettanto giovani produttori locali. A partire dalle 16 si alterneranno sul palco le scrittrici Agata Scarsi (Canelli) ed Elena Branda (Montà), oltre alla bookstagrammer astigiana Aurora Faletti. A seguire, degustazione dei vini di Cascina delle Rocche di Moncucco e Tojo, con piatti di Cascina L’Arché, Bar Roma e Paradise. Il ricavato andrà a sostenere il servizio di logopedia dell’Istituto Comprensivo “Cesare Pavese” di Santo Stefano Belbo.