“La montagna è una risorsa e un’opportunità, non un problema”

E’ il concetto emerso da tutti gli interventi al convegno sul futuro delle Terre Alte, organizzato da Cia-Agricoltori Italiani di Cuneo nell’ambito delle iniziative previste alla Fiera Nazionale del Marrone promossa dal Comune capoluogo della “Granda”

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Il territorio montano è uno scrigno prezioso di storia, cultura, tradizioni, attività produttive non solo agricole e un contenitore straordinario di meravigliose ricchezze paesaggistiche, naturalistiche, ambientali da proporre anche a livello turistico.

Però, dopo l’abbandono dei decenni passati, le Istituzioni devono aiutare quanti hanno già scelto di viverci e lavorare e chi vorrebbe farlo. Perché solo se la montagna è abitata si riescono a garantire luoghi e momenti di ricucitura sociale e la presenza costante delle persone che significa curare gli spazi per prevenire il frequente dissesto idrogeologico. Un recupero indispensabile anche per la pianura sulla quale si riversano, spesso, i danni della mancata manutenzione delle Terre Alte.

Riflessioni alle quali ha cercato di dare delle risposte il convegno “Montagna, un futuro di opportunità” organizzato da Cia-Agricoltori Italiani di Cuneo nel programma di iniziative previste alla Fiera Nazionale del Marrone promossa dal Comune capoluogo della “Granda”. L’incontro si è svolto nello Spazio Incontri della Fondazione Crc, davanti al numeroso pubblico di imprenditori agricoli e di alcune classi degli Istituti Agrari Virginio Donadio di Cuneo e Umberto I di Alba.

I saluti istituzionali li hanno portati la sindaca e l’assessora a Manifestazioni, Turismo e Metro Montagna del Comune capoluogo, Patrizia Manassero e Sara Tomatis, e il direttore provinciale di Cia Cuneo, Igor Varrone. Inoltre, è stato letto il messaggio del presidente della Provincia, Luca Robaldo, che non ha potuto partecipare per motivi di salute. I lavori sono stati introdotti dal già direttore nazionale di Cia, Rossana Zambelli. Ha detto: “La montagna è un’opportunità per identificare un territorio e i suoi prodotti di eccellenza. Ma per valorizzarla bisogna avere a disposizione strumenti e proposte efficaci e lavorare bene, perché il suo futuro è anche quello di tutti noi”.

La tavola rotonda
La tavola rotonda, moderata dal giornalista Mario Bosonetto, ha visto raccontare le Terre Alte sotto vari punti di vista.
Il presidente di Cia Cuneo, Claudio Conterno: “Gli agricoltori di montagna devono aver garantito il reddito per poterci vivere tutto l’anno. Ad esempio i contributi della Politica Agricola Comune – Pac – lasciamoli a chi nelle Terre Alte lavora, in modo che possa presidiare e curare la manutenzione del territorio. Poi, servono i servizi e i collegamenti viari. Inoltre, dobbiamo avere sempre di più la consapevolezza che il problema maggiore da affrontare in futuro è la gestione dell’acqua, che arriva proprio dalla montagna e non va sprecata”.

L’assessore regionale all’Agricoltura e al Cibo, Marco Protopapa: “Montagna e opportunità rappresentano la nostra scommessa per il futuro. Le Terre Alte devono diventare sempre di più attrattive per le nuove generazioni. Alle quali, però, bisogna dare delle certezze”.

L’assessora regionale a Istruzione, Lavoro, Formazione Professionale e Diritto allo Studio Universitario, Elena Chiorino: “Il territorio montano è unico e inimitabile. Le potenzialità ci sono. La grande sfida è valorizzarle con le tecnologie che abbiamo e con quelle innovative. Avendo però una visione di insieme. Se riusciamo a farlo abbiamo vinto”.
Il direttore nazionale di Cia, Maurizio Scaccia: “L’unico garante dei territori montani è l’agricoltura, che va aiutata. Servono misure strutturali e strategiche”.

Il presidente Uncem regionale, Roberto Colombero: “Negli ultimi sette anni i contributi della Pac arrivati in Piemonte hanno raggiunto la considerevole cifra di un miliardo di euro, ma la popolazione nei Comuni montani è diminuita dell’1,1%. Motivo? La politica, in generale, non intercetta le necessità del territorio e le strategie sono cieche verso le persone e i luoghi. E su questo c’è anche la responsabilità di alcuni amministratori locali, che ragionano a compartimenti stagni e non riescono a creare comunità ampie e coese”.

La parola agli sportivi
Nella seconda parte dell’iniziativa sono stati protagonisti quattro campioni sportivi del territorio cuneese, che hanno raccontato la loro visione delle Terre Alte.

I gemelli fuoriclasse di corsa in montagna Bernard e Martin Dematteis della frazione Rore di Sampeyre, in Valle Varaita: “Noi abitiamo in montagna. Le nostre radici sono lì. Facciamo un appello alle Istituzioni: non abbandonateci. Perché è facile vedere la montagna da Cuneo o Torino, poi un altro conto è viverci. E montagna non vuol dire solo sfruttare le risorse di cui dispone, ma significa valorizzarle. Altrimenti, prima o poi finiscono. Perciò, bisogna sostenerla e tutelarla”.

La pluri-medagliata marciatrice Elisa Rigaudo di Roccavione, ora residente a Robilante in Valle Vermenagna: “Fin da piccola ho portato la montagna nel cuore. Dopo le gare, disputate in tutto il mondo, sono sempre tornata volentieri a casa. E anche nel 2016, quando ho smesso l’attività agonistica, non ho avuto dubbi nel scegliere ancora una volta di abitarci insieme a mio marito. La montagna non va valorizzata e vissuta solo per il turismo, ma a 360 gradi e tutto l’anno”.

Il performer di handbike, oro a squadre nelle Paralimpiadi di Tokio 2021, Diego Colombari, che vive a Cuneo: “Ho scoperto le cime cuneesi da quando ho scelto di vivere qua, nel 2014. La montagna è bellezza, ma sarebbero necessarie strade migliori e più sicure”.

Le conclusioni
Il commento finale è stato affidato al presidente regionale di Cia, Gabriele Carenini: “La montagna è una risorsa e un’opportunità, non un problema. Ma per far arrivare le persone a viverci servono politiche serie che consentano di investire, avendone poi un ritorno economico. Perché non ci sarà mai un’azienda che investe dove non c’è reddito”.

Premi e borse di studio
La “Spiga d’Oro” è il riconoscimento conferito ogni anno da Cia Cuneo ai rappresentanti dell’organizzazione che si sono distinti per il loro impegno a favore dell’agricoltura. Nel 2022, il premio è andato all’ex direttore nazionale di Cia, Rossana Zambelli, e al presidente provinciale di Cia Cuneo dal 2010 al 2017, Roberto Damonte. La targa è stata ritirata dalla moglie, Patrizia Raimondo.

C’è poi stata la consegna delle borse di studio intitolate a “Mauro Viara”, “Valentina Masante” e “Marzia Serasso” a quattro allievi degli Istituti Agrari Virginio Donadio di Cuneo e Umberto I di Alba, che si sono distinti per i loro meriti scolastici: Giulia Bordino; Veronica Viada; Tommaso Barbero e Angelo Rosso. Motivo? Ricordare tre persone importanti per la Cia Cuneo e saldare ulteriormente il legame già forte tra l’organizzazione agricola e le due Scuole.

c.s.