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La sfida di Lady Day

Esce il film sulla vita di Billie Holiday, regina del jazz e del blues negli Stati Uniti degli anni ‘30 ancora divisi dal razzismo

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Bella, talentuosa, afro-americana, semplicemente una “lady”, “Lady Day”: Billie Holiday. Con questo film biografico il regista Lee Daniels rende omaggio alla regina del jazz e del blues, la cui voce malinconica ha trasportato (e continua a farlo) in viaggi incantati la mente e il cuore di milioni di persone. Daniels però si concentra solo su una parte della sua a dir poco travagliata vita, quando lei era già abbastanza matura da potersi permettere di sfidare una società perbenista ancora troppo legata dalle leggi razziali.
Il 5 maggio esce nei cinema “Gli Stati Uniti contro Billie Holiday”; la pellicola avrebbe dovuto essere distribuita nei cinema nel 2021, ma a causa della pandemia Covid è stata pubblicata sulla piattaforma streaming Hulu.
Nei panni della cantante vediamo Andra Day che, distinguendosi per bravura, si è aggiudicata un oscar; accanto a lei ci sono Trevante Rhodes che interpreta Jimmy Fletcher e Garrett Hedlund (“Troy”, “Tron: Legacy”, “On the Road”) nella parte del temibile Harry Anslinger.
Alla fine degli anni ’30 Billie Holiday ha raggiunto una certa notorietà grazie al suo talento di cantante. Il pubblico è vario e numeroso in tutti club in cui si esibisce, ma per mantenere alto l’interesse bisogna provocare: Lady Day scrive “Strange Fruit” (Strano frutto), una canzone che parla del popolo nero e del linciaggio di cui era vittima.
Quando si esibisce con il nuovo brano il pubblico si divide, ma per sua sfortuna tra gli spettatori c’è anche Jimmy, un agente sotto copertura che denuncia l’accaduto a Harry J. Anslinger, il superiore. Da quel momento tutto inizia ad andare storto: prigione, violenza, droghe e drammatici eventi si susseguono e si incrociano con una proibita storia d’amore. In tutto questo lo “strano frutto” ha avuto il tempo di maturare fino ad oggi e conquistare la “Hall of fame dei Grammy”.

BaNNER
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