L’opinione di Valentina Vezzali

«Si tratta finalmente di un momento strategico per una rivoluzione culturale e sportiva nel nostro paese. lo aspettavamo da oltre 60 anni»

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IL FATTO
A partire dal prossimo anno scolastico, nelle classi quinte della primaria, arriva l’insegnante di educazione motoria. Quanto è importante questo risultato?

Finalmente un passo avanti istituzionale. La strada che porta alla consapevolezza dell’importanza di introdurre lo sport come materia d’insegnamento nelle scuole già a partire dai primi anni di formazione, è ancora lunga. Ma intanto è arrivata una buona notizia.

«Per l’anno scolastico 2022-2023, a partire dalla quinta classe della scuola primaria, sarà introdotto l’insegnante di educazione motoria». Lo ha dichiarato la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali, ex campionessa, fiorettista plurolimpionica.

Il decreto del ministero dell’Istruzione, di concerto con il ministero dell’Economia, relativo agli organici della scuola nella stagione 2022-2023 è stato emanato con la notizia tanto attesa: ci sono i 2247 posti per gli insegnanti di educazione fisica che entreranno nella scuola primaria, a partire da settembre, cominciando dalla quinta elementare. Nel 2023-2024 toccherà poi alle quarte elementari.
Una svolta decisiva dopo che a dicembre la legge di Bilancio aveva cancellato l’indicazione delle coperture economiche per il provvedimento fortemente voluto da Valentina Vezzali assieme al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: «La continua sinergia con il Ministro ha prodotto un risultato storico: scuola e sport camminano insieme sin dai primi anni di insegnamento, per una società e un Paese migliori. E per questo ringrazio il presidente Draghi, senza la sua sensibilità al tema, non saremo riusciti in questa impresa epocale». Vezzali ha definito il giorno dell’annuncio «storico per la scuola primaria e per l’istruzione in generale».

Si tratta davvero di un passaggio fondamentale. L’Italia, su questo versante, è sempre stata in ritardo rispetto a tante altre realtà nel mondo. Un problema che ha a che fare con la scarsa cultura sportiva che, purtroppo, ha caratterizzato la nostra società nei confronti per esempio del mondo anglosassone. Forse per colpa del retaggio fascista, quando l’idea di sport come insegnamento ai più giovani faceva parte della propaganda di regime?
In ogni caso, ora si volta pagina.

Spiega il sottosegretario Vezzali: «Introdurre l’insegnamento di educazione motoria nella scuola primaria, affidato a docenti specializzati, rappresenta un risultato che si attendeva da oltre 60 anni. Si tratta di un punto chiave per una rivoluzione culturale e sportiva nel nostro Paese. Fin dal primo giorno del mio incarico, è stato uno dei miei obiettivi principali. Non possiamo pensare ad un’Italia più sportiva se non si inizia ad educare i nostri figli sin dai primissimi anni del loro percorso formativo. Grazie alla collaborazione fra istituzioni, è stato finalmente conquistato un risultato auspicato da anni, da tanti voluto a parole ma raggiunto, con i fatti, solamente adesso». E la svolta non poteva che arrivare – a prescindere dalle idee politiche – da una donna di sport.