L’opinione di Luca Mercalli

«Pannelli fotovoltaici sui balconi: d’accordo, non rappresentano la bacchetta magica, ma a una famiglia consentono la metà dei consumi»

0
243

IL FATTO
come si fa a mettere in pratica la tanto discussa transizione energetica, soprattutto nel pieno di una guerra che ha rimesso in discussione ogni certezza?

La crisi energetica, legata alle conseguenze dell’aggressione russa in Ucraina, si è riproposta alle attenzioni generali subito dopo la grande rilevanza mediatica data al tema della transizione energetica. Questo nuovo elemento da una parte ha cambiato il quadro generale, probabilmente non in meglio, ma d’altro canto ha incentivato il dibattito sull’energia solare come fonte alternativa immediatamente disponibile e teoricamente facile da utilizzare.
Il climatologo Luca Mercalli si è interrogato su questo aspetto, parlando in particolare dei pannelli fotovoltaici. La sua premessa però ha riguardato proprio l’eccessiva preoccupazione di chi mette sul piatto della bilancia esclusivamente i costi e i benefici: «Noto che c’è chi fa le pulci su costi, convenienza in bolletta e così via. Ma quando i prezzi dell’energia raddoppiano in poche settimane e si rischia il blackout, ha ancora senso fare i conti solo economici o non c’è forse un valore intrinseco più importante nella scelta di essere un po’ più autosufficienti? Senza considerare il risparmio di Co2 che salverà i nostri figli dalla crisi climatica, il che non ha prezzo».
Mercalli ha poi parlato della sua esperienza personale a proposito di pannelli fotovoltaici e, in particolare, di quelli da installare sul balcone con costi comunque minori (anche dal punto di vista burocratico) rispetto ai pannelli che solitamente si piazzano sul tetto di un’abitazione. E che possono garantire, a suo parere, una produzione complessiva di circa 400 kWh in un anno : «Si possono installare su un balcone fino a tre pannelli. Per una potenza totale di circa 1 kWp e una producibilità annua di 1200 kWh che rappresenta quasi la metà del consumo di una famiglia media italiana, stimata intorno a 2700 kWh all’anno».
Per prevenire le obiezioni di quanti sostengono che non si tratta di una misura capace di risolvere il problema dei consumi definitivamente, il climatologo si è affrettato a puntualizzare che un pannello fotovoltaico di questo tipo non può certamente rappresentare «la bacchetta magica ma una soluzione che va applicata secondo il contesto. Nei centri storici non avrebbe senso per ragioni estetiche, anche se sono sicuro che qualche bravo architetto sarebbe in grado di trovare un design creativo più che accettabile. Ma c’è anche da dire che in Italia abbiamo immense periferie urbane successive al 1950 che non ne soffrirebbero per nulla. Ovviamente non ha senso installare il pannello se il balcone è totalmente in ombra, ma se è soleggiato non ha affatto controindicazioni. Se non ci sono batterie di accumulo accoppiate, bisogna avere inoltre l’accortezza di consumare l’energia nel momento in cui è prodotta, cioè accendendo gli elettrodomestici a mezzogiorno e non di sera».
Consigli pratici per avviare concretamente la famigerata transizione verso una realtà energetica più sostenibile.