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«Siamo un team solido, umile, unito e ambizioso»

Ne parla Isidoro Prece, allenatore dell’under 17 regionale dell’Ac Cuneo 1905 Olmo

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«Un gruppo umile, unito e organizzato». Ha le idee chiare Isidoro Prece nel descrivere e raccontare l’Under 17 Regionale dell’Ac Cuneo 1905 Olmo, che il tecnico sta guidando in un competitivo campionato, finora vissuto ai piedi della zona playoff e da assoluta protagonista chiudendo il 2021 al quarto posto, a fianco del Bra. Una storia peculiare quella dell’allenatore, classe 1989, il quale, a soli 18 anni ha scelto la carriera in panchina, guadagnandosi nel 2016 il patentino da allenatore categoria Uefa B e raccogliendo i primi frutti sul campo, nella sua terra natia, la Campania. Prima del trasferimento in provincia di Cuneo per motivi di lavoro (con l’assunzione in Michelin) poco meno di tre anni fa, l’incontro e l’unione con l’Olmo, la conferma sotto l’egida Cuneo.

Mister Prece, una carriera da allenatore cominciata con largo anticipo, la tua…

«Ho iniziato presto, a soli 18 anni, ad allenare, in una scuola calcio di Caivano: mi premeva stare sul campo, con i ragazzi più giovani, aiutandoli a crescere. Essere allenatore era quasi una missione dal punto di vista sociale, in periferia: un modo per tenere i piccoli lontani dalla strada, creare un gruppo ed infondere la passione per il calcio».

Una passione che le è servita per intraprendere questa avventura…
«Si, alimentandosi in me poco a poco. Quelli nella mia terra di origine sono stati anni di formazione: ho allenato al Portici ed alla Virtus Volla, avendo modo di aggiornarmi, documentarmi, met­­termi al servizio del collettivo».

Poi il trasferimento per lavoro nella Granda e il “matrimonio” con Cuneo e l’Olmo…
«Calcisticamente, Cuneo è una piazza conosciuta anche al sud, il cui nome riecheggiava spesso, a lungo protagonista in campionati come la Serie C e D, che merita di calcare di nuovo palcoscenici importanti. Arri­vato qui nel 2019 ho avuto la fortuna di incontrare il responsabile del settore giovanile Roby Viviani: ci siamo conosciuti, piaciuti, e a novembre sono subentrato alla guida dell’U15, fino all’inizio della pandemia. Un gruppo che ho continuato ad allenare ma che, purtroppo, non ha potuto esprimersi fino in fondo per le interruzioni causate dall’emergenza sanitaria: dispiace, perché purtroppo i ragazzi hanno perso anni fondamentali, difficili da recuperare».

Che società ha trovato?

«Un club organizzato, che crede e vuole fare crescere i giovani. Mi sono trovato bene: mi sono state messe a disposizione strutture di qualità e, soprattutto, la possibilità di lavorare con tranquillità. Qui è possibile esprimersi con serenità, confrontandosi sia con il nostro responsabile Viviani, sia con gli altri allenatori. Una grande famiglia insomma, che ho ritrovato anche nel passaggio all’Ac Cuneo 1905 Olmo».

È cambiato qualcosa, ora che portate sulla maglia un marchio storico?
«Sì, è evidente. Ora portiamo una maglia pesante, quella del Cuneo, addosso. Si è alzato il livello nell’organizzazione, nel senso di professionalità e, in campo, nel modo di esprimere il nostro calcio: ora siamo il Cuneo, siamo chiamati a fare la partita, a portare a casa il risultato, mentre gli avversari contro di noi danno sempre il massimo. Un’atmosfera generale che stiamo avvertendo. Per quanto riguarda l’Under 17, abbiamo forse patito questa novità ad inizio campionato, ma siamo riusciti rapidamente a cambiare la nostra mentalità ed a immedesimarci nel ruolo».

Che gruppo ha a disposizione in questa stagione?
«Ho la fortuna di guidare tanti ragazzi preparati, con tanta voglia di fare, che amano il calcio e che vogliono arrivare lontano: avverto che dopo la pandemia vi è un senso di responsabilità maggiore, il de­siderio di recuperare il tempo perso. Lo vedo negli allenamenti: questo è un gruppo affamato di calcio. Se posso definirlo in poche parole: umile, unito e organizzato».

Obiettivi?

«Mantenere la categoria. Ma questa squadra è ambiziosa e può arrivare ovunque: nel girone di andata abbiamo vinto e recuperato partite importanti, a dimostrazione della voglia di fare bene che c’è nell’ambiente. Finora, quindi sono soddisfatto del nostro lavoro: per questo ringrazio tutto il mio staff».

Che seconda parte di stagione sarà?
«Stiamo affrontando un bel campionato, nel quale se non scendi in campo al 100% delle tue possibilità, non riesci ad avere la meglio sull’avversario. Un girone che saprà ancora sorprendere: sarà un cammino avvincente e dovremo farci trovare pronti per raccogliere i frutti dei nostri allenamenti. La speranza, ovviamente, è di migliorare ancora quanto già costruito nella prima parte. In parallelo, continueremo a confrontarci anche con la Prima Squadra: per noi è motivo di orgoglio vedere giocatori come Botasso, classe 2005, già aggregati alla formazione di Eccellenza, con feedback positivi da parte di mister Magliano, un grande conoscitore di calcio».

Quali prospettive future per l’Ac Cuneo 1905 Olmo?
«Il progetto è solido, ambizioso: la società punta a crescere, valorizzando i giovani, questo è sotto gli occhi di tutti. Questo sarà possibile agli uomini che fanno parte di questo club, tutte persone che hanno voglia di fare e credono in quello che fanno. E, soprattutto, l’Ac Cuneo 1905 Olmo si fonda sulla formazione della persona e del calciatore, a partire dall’attività di base».

BaNNER
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