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«Il nostro è un gruppo giovane e determinato»

Il mister Cristian Tolu alla guida della formazione Juniores dell’Ac Cuneo 1905 Olmo è pronto alla ripartenza

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L’Eccellenza piemontese scalpita e scalda i motori. Covid e rinvii permettendo, il Girone B ripartirà, con la prima giornata di ritorno, domenica 23 gennaio. Si ricomincia con l’Ac Cuneo 1905 Campione d’Inverno e “lepre” del torneo: i ragazzi di mister Michele Magliano, primi con 33 punti, saranno di scena a Torino, sul campo del Lucento. La prima sfida casalinga dei biancorossi nel 2022 è in programma domenica 30, quando al “Paschiero” arriverà la Benarzole del neo-allenatore Francesco Perlo.

Vero trait d’union e collegamento cruciale fra settore giovanile e Prima Squadra, la formazione Juniores riveste un ruolo fondamentale all’interno di ogni società calcistica, soprattutto a livello locale e dilettantistico: la fine di un percorso, quello del vivaio, e la prova definitiva della bontà (o meno) del lavoro compiuto dagli staff, a partire dai Primi Calci, nel corso degli anni. Alla guida degli Under 19 Regionali dell’Ac Cuneo 1905 Olmo, troviamo Cristian Tolu: classe 1985, cresciuto calcisticamente con i colori biancorossi (dai 6 anni fino agli Allievi), ha interrotto bruscamente la sua carriera agonistica, vissuta come esterno d’attacco, dopo due gravi infortuni al crociato di entrambe le ginocchia, dopo aver vestito le maglie di Caraglio, Boves e Passatore, a soli 26 anni. Ma, come si dice, quando si chiude una porta, si può aprire un portone, ed ecco quindi, giovanissimo, l’inizio di una nuova carriera, ai bordi del rettangolo verde, quella di allenatore: partita proprio da Caraglio, proseguita per 5 anni all’Olmo tornando, oggi, ad indossare i colori, storici, della Cuneo del pallone. Con il desiderio e l’ambizione di crescere ancora.

Mister Tolu, facciamo alcuni passi indietro. Hai iniziato presto la carriera in panchina, cosa ti ha spinto ad intraprenderla?
«Dopo il secondo grave infortunio al crociato, avevo deciso di smettere, non solo di giocare, ma anche con il calcio in toto. Un giorno, però, mi chiamò Lo­renzo Bergia, dirigente del Ca­raglio, proponendomi di fare par­te, ancora, della società, questa volta con un ruolo di allenatore. Non me la sono sentita di dirgli di no (e meno male…), anche per affetto nei confronti dell’ambiente: da quel momento è cominciata l’avventura da allenatore. Devo ringraziare Cara­glio che, in quegli anni, mi ha permesso di fare esperienza e crescere».

Poi, ecco l’Olmo…
«Venni contattato da Roby Viviani. Al “Piccapietra” fui scelto per affiancare mister Gabriele Peano al timone degli Allievi: quando diventò vice di Michele Magliano per la Prima Squadra mi passò il testimone. Con gli Allievi Provinciali vincemmo i playoff facendo il “salto” fra i Regionali, potendo così affrontare un campionato che arricchisce e dà stimoli».
In seguito, il passaggio al comando della formazione Juniores. Al di là dei campionati, purtroppo, sospesi, per il Covid, com’è stato l’impatto con una categoria (ed età) superiore?
«Sono stati anni di crescita personale e, per questo, sono grato all’Olmo. Amo l’agonistica e, rispetto ai campionati con i più piccoli, si vive maggiormente la partita, ci si appassiona ancora di più: è una realtà in cui è sempre presente la voglia di non restare seduto, ma di migliorarsi costantemente. Certo, far convivere ragazzi di 17 e 18 anni, in una fase delicata, non è facile, ma mi piace».

Infine, nel 2021, la nascita dell’Ac Cuneo 1905 Olmo…
«È stato bello far parte dell’Olmo, una grande famiglia che per fortuna è stata riproposta quasi per intero, anche a livello di staff, con tanti allenatori giovani fra i quali si è creata una bella sintonia. Un progetto che, quindi, prosegue, consapevoli che, ora, vestiamo una maglia storica, pesante: ma ritengo giusto che la città Cuneo si riprenda la piazza che le compete e che merita, tornando ad avere una società di riferimento, anche a livello giovanile. Per me, che sono cresciuto nel vivaio biancorosso, è un orgoglio, nonché una soddisfazione, essere qui in veste di allenatore e poter rappresentare la città. Doveroso anche un “grazie” al nostro responsabile Roberto Viviani per il continuo sostegno e supporto alla crescita, offertomi sin dal primo momento».

E veniamo alla stagione in corso. Gli Juniores Regionali hanno chiuso l’anno al secondo posto in classifica, alle spalle della capolista Chisola. Soddisfatto?
«Assolutamente, il nostro è un gruppo giovane con molti calciatori classe 2004 e pochi fuori quota. Sono contento, sia sul piano del gioco che su tanti altri aspetti, abbiamo intrapreso finora un buon percorso. Forse qualche piccolo rimpianto per alcune partite, come quella contro l’Albese (in cui siamo stati raggiunti nel finale), in cui abbiamo perso punti preziosi, ma all’interno di ogni campionato, alla fine, queste situazioni tendono a compensarsi sempre. Dopo la ripresa (prevista per il 29 gennaio, ndr), dovremo impegnarci al massimo per confermarci e, se possibile, migliorarci: sarà dura perché molte squadre lotteranno per la salvezza e quindi ci sarà da battagliare».

Che girone di ritorno vi attende? Considerando l’ottimo piazzamento in classifica, finora, l’asticella è stata alzata?
«La classifica è talmente compatta che mi aspetto una seconda parte di stagione difficile, con tante avversarie agguerrite. Per rimanere lassù dovremo cercare di allenarci bene, vivere una partita alla volta, con umiltà, facendoci trovare pronti, sin dal primo impegno, contro il Pan­calieriCastagnole: la ripartenza sarà infatti molto importante, bisognerà fare molta attenzione perché tutte le squadre rivali possono nascondere insidie e creare difficoltà. Obiettivi? Innanzitutto la salvezza, considerando le tante retrocessioni previste (sette, ndr), che senza dubbio non aiutano a lavorare serenamente ma, dall’altra parte, sono fonte di stimolo ed innalzeranno il livello del torneo nella prossima stagione. Una volta raggiunta, si vedrà: ma, per ora, non guardo la classifica. Il secondo obiettivo, ugualmente importante, è l’aiuto costante, ogni settimana, alla Prima Squadra».

La formazione Juniores ha un ruolo cruciale, di collegamento diretto con i “grandi”. Qual è il rapporto che intercorre con l’Eccellenza di mister Magliano?
«C’è grande sinergia ed ampio sostegno reciproco. Molti nostri giovani sono nel “giro” della Prima Squadra, con cui si allenano, venendo aggregati anche per le gare di campionato. Questo è già un risultato del lavoro svolto e ne sono felice: per questo ci tengo a ringraziare i componenti del mio staff, persone d’oro: dal vice Moreno Bottasso, ai dirigenti Elton Anamali e Massimo Giachino, sempre presenti ad allenamenti e partite».

BaNNER
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