Alto contrasto | Aumenta dimensione carattere | Leggi il testo dell'articolo
Home Articoli Rivista Idea «Tutto pronto, in primavera produrremo a Savigliano»

«Tutto pronto, in primavera produrremo a Savigliano»

La frutta 100% made in piemonte sarà al centro delle nostre priorità...

0
360

Fruttinnova è un’azienda di cui si parla da tempo e che si occupa della lavorazione della frutta, ricavandone puree e succhi. Il progetto, fortemente voluto da Marco Buttieri, amministratore delegato della società si sta piano piano concretizzando e tra qualche mese si avvieranno anche i lavori di ristrutturazione che daranno il via alla produzione a Savigliano, nel cuore della Granda. A testimoniare la volontà di accelerazione, le grosse cisterne alloggiate momentaneamente nell’area esterna dei capannoni che presto troveranno ubicazione nel complesso produttivo.

Geometra Buttieri, ripercorriamo un po’ le tappe salienti di Fruttinnova che tutti attendono nello stabilimento ex Origlia, ma che in pochi sanno essere già in produzione a Ferrara…
«Il progetto Fruttinnova non è stato particolarmente fortunato, ma dopo l’ingresso dei soci emiliani e brianzoli le cose si stanno allineando per il meglio. Tralasciando le note negative (incidente mortale e covid) il progetto messo in atto da Fruttinnova sin dal 2015 ha raccolto l’interesse del territorio con l’ingresso di molti soci locali comprese le principali associazioni di produttori. Abbiamo deciso in Consiglio di Amministrazione di iniziare la produzione presso uno stabilimento ove è presente un impianto simile a quello che verrà installato a Savigliano. Abbiamo assunto il dottor Toccoli nella veste di direttore di stabilimento che ha un’esperienza consolidata nel settore della produzione di succhi e semilavorati di frutta, a cui è stato affiancato il responsabile del processo produttivo e qualità, il dottor Alesso, entrambi già operativi presso la sede di Piazza Cavour. Tutti insieme stiamo lavorando perché lo stabilimento di via Liguria sia operativo per la primavera».

Il vostro progetto è nel tempo cresciuto anche grazie a molte sinergie…

«Si, come dicevo prima dell’intero areale frutticolo piemontese. La crisi di questi anni e il ritardo nella partenza del progetto iniziale di Fruttinnova varato nel 2014, ha impedito al settore produttivo cuneese di poter investire forti somme nel progetto. Per nostra fortuna, grazie anche al lavoro dei soci presenti in Cda, sono emersi tre investitori importanti che oggi ci consentono di poter avviare la società. In rappresentanza è stato nominato presidente Paolo Gia­copinelli, che posso definire un grande imprenditore innamorato della frutta cuneese. Sono attive, inoltre, diverse sinergie in campo industriale per accedere a finanziamenti del Pnrr che ci consentirebbero di raggiungere l’obbiettivo del prodotto finito (succo in bottiglia 100% frutta del Piemonte) in tempi brevi».

Come opererete nel concreto a Savigliano?

«L’unità produttiva di Savigliano avrà una linea per la produzione di purea e succhi semilavorati da 12 ton/h con una cantina di stoccaggio importante. I nostri soci conferitori faranno confluire la frutta da industria presso lo stabilimento e la purea sarà venduta al mercato italiano ed europeo. La seconda fase del progetto prevede un sistema innovativo di produzione ed imbottigliamento di 3 tipologie di prodotto (marchi già registrati) in 6 ricettazioni diverse, con però un unico denominatore comune: 100% frutta del Piemonte».

Il vostro progetto, certamente colma un vuoto piuttosto evidente nel mercato…
«Sul prodotto finito sicuramente, per il semilavorato la forza del nostro progetto, come lo è stato per la carne ed il latte, è avere lo stabilimento situato in un territorio vocato da secoli alla produzione di frutta e quindi con una filiera cortissima. Il progetto nasce per valorizzare il mercato della frutta da industria nell’areale cuneese e quindi anche nell’interesse delle aziende produttrici e per valorizzare il nome del Piemonte nel mondo».

Dottor Giacopinelli: cosa significa in termini occupazionali, l’impegno che Fruttinnova cancerizzerà a Savigliano?
«In termini di occupazione, nel 2022 come prima fase di start saranno dieci tra operatori di produzione e amministrativi; ad inizio raccolta frutta ci sarà un incremento di ulteriori dieci operatori inizialmente stagionali, con l’obiettivo di assunzione definitiva se tutto procede come da programma, ed infine a regime, Fruttinnova potrebbe occupare sino ad un massimo di 45 persone, naturalmente senza considerare l’indotto».

Quale il valore di far riferimento ad un prodotto di qualità, come appunto la frutta piemontese?

«L’obiettivo strategico di avere l’impianto di trasformazione nell’area di coltivazione della frutta, permette di avere sotto controllo la maturazione, la qualità della frutta e soprattutto di non avere trasporti su gomma che durano ore e ore, sotto il caldo della stagione estiva e le stesse intemperie che danneggiano la qualità dell prodotto. Inoltre alla filiera viene meno l’oneroso costo del trasporto e questo permette di valorizzare meglio il produttore ed essere maggiormante competitivi sulla vendita del semilavorato».

Ad oggi, quali i sono i numeri legati alla produzione dello stabilimento di Ferrara?
«Per noi questa partenza, vista la fase di riconversione dello stabilimento, permette di cominciare a dare visibilità al progetto Fruttinnova, che era in stand-by da qualche anno, ma soprattutto ci consente di riprendere credibilità sul territorio con i produttori della frutta. Per ora abbiamo trasformato 400 tonnellate di pera e procediamo per altrettanti di mela entro fine anno. Attraverso questa operazione Fruttinnova diventa una realtà, nonostante tutte le vicissitudini affrontate nel percorso».

C’è la volontà anche di far uscire dallo stabilimento succhi di frutta con il proprio marchio?
«Questa è la seconda fase del progetto, ma siccome è la più delicata prima dobbiamo avere la garanzia sulla massima qualità della trasformazione e accreditarci presso i marchi più autorevoli. In seguito l’obiettivo inizierà a concretizzarsi e dopo il terzo anno di produzione mettendo in campo la nostra ricerca e sviluppo, che ora è dietro alle quinte ma c’è, possiamo definire utleriori strategie. L’intento è di produrre succhi con il nostro marchio di alta qualità, ma non posso rivelare altri dati relativi al know-how di produzione…».

Nel vostro progetto marcata è la volontà di credere nel valore della Granda. Quali le ragioni di questo approccio?
«Io purtroppo non sono del territorio in quanto vivo e lavoro in Emilia-Romagna», rimarca il dottor Giacopinelli, «ma devo dire che quando mi è stato prospettato il progetto sono immediatamente entrato con la mia società (idroinox) anche perché essendo figlio di agricoltori ho creduto a quanto potesse essere interessante allo sviluppo della “Granda” e dare un valore aggiunto creando un prodotto finito. Oggi più che mai sta tramontando il solo “made in italy”, nel settore alimentare vanno valorizzate le territorialità quindi un made in “Provincia Granda” o meglio “made in Piemonte” è sicuramente un valore aggiunto per le qualità che oggi la Regione Piemonte incarna nel settore agroalimentare e nel food».

Ci sono particolari strategie di marketing per la distribuzione dei succhi e della purea di frutta? Quali i mercati a cui state mirando con maggiore attenzione?

«Direi proprio di si. Le strategie di marketing ci hanno permesso di puntare su questo progetto, e solo l’investimento in ricerca e nel master-plan di sviluppo della società è costato più di 500.000 euro. Fra i mercati guardiamo con attenzione a quello Italiano ma non meno l’europeo e arabo, puntando su prodotti di alta gamma, nella consapevolezza che saranno il nostro fiore all’occhiello».

Il Covid e la pandemia hanno un po’ rallentato i processi, ma guardando al domani la voglia di ripresa si sente forte. Quali i vostri prossimi progetti?

«Si, devo dire che il Covid e la pandemia ci hanno rallentato, ma non sono mancati tanti altri ostacoli inclusa la burocrazia bancaria. Devo dire però che la cordata principale composta da persone e imprenditori che hanno creduto in questo progetto rimane una sfida avvincente. Anche se il territorio non ha apportato i capitali necessari non abbiamo mai mollato, e siamo tutti determinati a portarlo a termine».

BaNNER
Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial