L’amministratore delegato PierPaolo Carini: «Guardia­mo alla co­munità co­me al no­stro interes­se principale»

La multiutility albese ha creato un’academy che si occupa della formazione continua dei suoi dipendenti e collabora con futuri ingegneri del Politecnico

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«Come molti sapranno non sono nato qui, ma qui vivo e ho la convinzione del convertito. Le radici che abbiamo visto nelle splendide fotografie di Bruno Murialdo sono ormai anche le mie e sono al contempo il simbolo del legame che unisce Egea alla comunità non solo albese, ma di tutta Italia, dato che ormai il gruppo è presente anche in diverse altre regioni». Il presidente del Comitato di Gestione di EGEA, nonché amministratore delegato del Gruppo, PierPaolo Carini esordisce nel suo intervento durante il convegno organizzato presso il Teatro Sociale di Alba, esprimendo tutto il suo orgoglio per la realtà che ha il compito di guidare: un attore che definisce incarnazione perfetta del concetto di “glocal”, data la congiunzione tra una visione globale e un forte radicamento territoriale. Questo si concretizza nella collaborazione con importanti enti locali, quali le Università, ma soprattutto nella partecipazione di più di 100 Comuni soci, che si affiancano agli oltre 160 soci privati.
«La nostra forza e la nostra particolarità è quella di mettere al centro l’agire sociale», aggiunge Carini. «Guar­dia­mo alla co­munità co­me al no­stro interes­se principale, e all’utile come uno strumento, non come a un fine. In quest’ottica abbiamo sempre posto l’ambiente al centro del nostro agire, impegnandoci in un processo di transizione ecologica e ambientale votato alla produzione di nuove energie in armonia con la natura per garantire alle nuove generazioni un futuro sostenibile, più verde e con minori emissioni di anidride carbonica. Forse questo dipende proprio dal fatto che le nostre radici affondano qui, in questo territorio in cui esiste ed è fortemente sentita e vissuta una certa cultura dell’ambiente. Grazie a questo fortunato insieme di fattori ci siamo potuti impegnare in progetti estremamente innovativi come quello delle comunità energetiche, che avranno un grande ruolo nel percorso verso la sostenibilità. In ciò è fondamentale l’apporto di realtà come quella del Politecnico di Torino e di giovani neolaureati, che rappresentano per noi una risorsa unica». Una riflessione, quella del Presidente del Comitato di Gestione, che richiama l’attenzione dei presenti su quella che è al contempo una nuova sfida e una nuova opportunità: «In ambito di sostenibilità nel nostro Paese molto resta da fare, perché per troppo tempo siamo rimasti fermi. Ma ora è proprio la provincia italiana a poter giocare un ruolo cruciale in questo processo: da qui deve venire la svolta per la transizione, una svolta che noi potremo dare più rapidamente e meglio di altri Paesi che hanno un tessuto urbano più metropolitano».

Articolo a cura di Valentina Viglione