«Opportunità uniche con le nuove tecnologie»

Giulio Melloni, direttore della Chirurgia Toracica dell’Aso di Cuneo, illustra un intervento rivoluzionario

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Rivoluzionario intervento chirurgico nei giorni scorsi nel Cu­neese. La Chirurgia Toracica dell’Azienda Ospe­daliera San­ta Croce e Carle di Cuneo ha infatti impiantato, per la prima volta, su un paziente colpito da un tumore osseo allo sterno un’innovativa protesi su misura, creata partendo dalle immagini della Tac. È tra i primi casi in Italia in cui è stata utilizzata questa novità assoluta. Per la buona riuscita dell’intervento è risultata fondamentale, insieme alla bravura dei chirurghi e del personale, la tecnologia impiegata.

«L’integrazione tra tecnologia e chirurgia è la base per ottenere i migliori risultati», ha infatti sottolineato Alessan­dro Locatelli, direttore del Dipartimento di Emergenza e Aree Critiche, aggiungendo, «In un momento particolare come quello post pandemico, l’impiego delle migliori tecnologie è fondamentale per consentire ai pazienti di accedere alle ultime innovazioni». Rivista IDEA ha approfondito il tema colloquiando con Giulio Melloni, direttore della Chirurgia Toracica del­l’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle, unico reparto a servizio di tutta la provincia di Cuneo.

Professor Melloni, in quale contesto si è sviluppata l’idea di applicare l’innovativa tecnica chirurgica?
«Alcuni tumori dell’osso, co­me i sarcomi possono interessare anche lo sterno, cioè l’osso che protegge alcuni organi e il cuore. In certi casi è necessaria l’asportazione chirurgica, ma il problema è la ricostruzione della parete toracica. Fino a qualche anno fa, ve­niva fatta ricorrendo a barre metalliche o a protesi generiche. Ora c’è la possibilità di utilizzare delle protesi disegnate a immagine e somiglianza del paziente, costruite partendo dai dati della Tac».

Tecnicamente cosa prevede questo sistema?
«Questa tecnica permette di ricostruire un modello virtuale del paziente, individuare dove sezionare le costole da sezionare per asportare il tumore e poi costruire in laboratorio una protesi mo­dellata sullo sterno che consente di ripristinare un’anatomia perfetta».

Quali sono i vantaggi?
«Diversi e notevoli. Questa nuova protesi assicura una meccanica respiratoria perfetta e anche il risultato estetico di ricostruzione è molto buono».

Quali “condizioni” devono verificarsi per poter eseguire interventi del genere?
«Anzitutto occorre, e parlo da chirurgo, avere alle spalle un’azienda attenta, disponibile e lungimirante. E l’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo lo è sicuramente. Cuneo, in questo sen­so, ha sempre avuto un’importante tradizione di Chi­rurgia Toracica efficiente a fronte di un volume di attività particolarmente significativo. Provengo dal “San Raf­faele” di Milano, dove la mole di lavoro è decisamente in­tensa, e dopo il passaggio a Cuneo non ho praticamente no­tato differenze. Come dicevo, gioca un ruolo chiave l’A­zienda che, con efficienza, ha continuato ad assecondare le nostre istanze e a rispondere adeguatamente alle necessità dei pazienti anche durante l’emergenza sanitaria. Ciò si riflette positivamente sul servizio offerto alla popolazione: il fatto che il tasso di “spostamenti” presso presidi sanitari fuori provincia sia tendente allo zero conferma la bontà della nostra offerta sanitaria, caratterizzata peraltro dall’impiego delle migliori tecnologie disponibili».

Tutti i pazienti possono sperare di poter beneficiare di un intervento del genere?
«È un intervento che può essere impiegato solo per alcune casistiche molto complesse e per le quali si prevede che tale operazione possa garantire un beneficio estremo e duraturo».

L’esecuzione è difficile?
«È richiesta una profonda padronanza della tecnica chirurgica, a cui va certamente abbinata una grande dimestichezza nell’uso delle nuove strumentazioni. Nella pratica, l’intervento non si discosta molto da quelli tradizionali; ciò che cambia sostanzialmente è il metodo adottato. Un metodo fortemente innovativo e tecnologico».

Come si affina la conoscenza delle nuove tecnologie?
«Come vale per tutti i lavori, è fondamentale, an­che per noi chirurghi, rimanere costantemente aggiornati e informarsi continuamente su quelle che sono le novità riguardanti le tecniche chirurgiche e le strumentazioni da impiegare du­rante gli interventi».

Le prossime sfide?
«La Chirurgia Toracica del­l’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo è il gruppo con maggiore esperienza in Italia per quanto riguarda la “sala ibrida”. Presso la nostra struttura si recano per aggiornarsi professionisti da ogni regione. L’o­biettivo è lavorare per continuare a essere un punto di riferimento e ricorrere sempre più spesso, anche per patologie al momento non ancora contemplate, alla “sa­la ibrida”».