Il Premio Ancalau segna la ripartenza

Dopo l’anno di stop causa lockdown, l’iniziativa di Bosia ha saputo conquistare relatori e pubblico

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Edizione (un poco) bagnata, edizione fortuna. Non era necessario il sigillo dello “slavass” che ha regalato 5 minuti di acquazzone estivo durante la chiacchierata con Guido Gobino per certificare, come da proverbio, il successo del Premio Ancalau di Bosia. Forse, però, il rovescio ha regalato quel briciolo di imprevedibilità che non guasta quando un evento è organizzato a regola d’arte, come dimostrano di saper fare Ettore Secco e Silvio Saffirio, padri non padroni di un appuntamento sempre più patrimonio dell’Alta Langa, dei suoi abitanti e di chi ama “osare”.
L’edizione 2021 del Premio Ancalau ha avuto un’anticipazione sabato 19, con la toccante camminata letterario-musicale in ricordo di Gian Maria Testa, terminata con lo scoprimento del murale dedicato al cantautore, realizzato da Silver Veglia.
La domenica è stato un susseguirsi cadenzato di appuntamenti, con un gustoso riferimento che ha accompagnato i visitatori per tutta la giornata, ovvero la zona ristorazione non stop dalle 11 sino alla marenda sinoira. Ad aprire la giornata, la consegna del premio “La­voro&Ambiente” dedicata alla memoria di Agitu Ideo Gudeta (alla presenza della sua amica, Fantaye Ashengo) a Luca Puecher primo cittadino di Frassilongo, paese in provincia di Trento in cui si trasferita l’imprenditrice assassinata a dicembre del 2020 e ai lavoratori della Cartiera Pirinoli, rappresentati dal presidente Silvano Carletto e dal vicepresidente Ferdinando Tavella.
Roberto Cerrato, direttore del sito Unesco ha illustrato con efficacia un aggiornamento sui luoghi Unesco Langhe-Roero Monferrato, mentre la professoressa Elena Granata del Politecnico di Milano ha fornito spunti interessanti nel corso della sua lectio su “Ri-abitare il territorio”, e lo scrittore e storico Ernesto Ferrero è entrato a far parte della Hall of Fame del premio, regalando un intervento con cui ha dimostrato come eccellenza e modestia possano coesistere. Di pomeriggio, nel boschetto degli alberi seduti si è tenuto “Parlandone da vivo”, un’interessante conversazione che ha visto convergere l’antropoplogo Piercarlo Grimaldi e Primo Culasso sulla lingua dei langhetti. Ultimo momento prima della gara delle start-up, è stato la consegna del Premio Ancalau “local/global” a Guido Gobino, con successiva intervista pubblica al Maestro cioccolatiere di fama internazionale a cui ha partecipato anche Angelo Gaja.
A edizione appena conclusa, alcune considerazioni hanno già raggiunto la status di granitica certezza: «Senza alcun dubbio questo è stato l’Ancalau più impegnativo. Ma anche il più premiante», spiega il sindaco di Bosia Ettore Secco, «Dopo l’interruzione forzata del lockdown non ci sembrava più possibile rimandare ancora di un anno questo evento. Ma quando abbiamo deciso di farlo, alla solita nostra data della penultima domenica di giugno, regnava l’incertezza più assoluta. C’è voluto coraggio, fiducia, calcolo e un po’ di fortuna, ma infine ce l’abbiamo fatta a realizzare questo evento. E a farlo più grande che fosse possibile, alla vigilia dell’estate e soprattutto il giorno prima dell’Italia “bianca” che speriamo rimanga tale. Ringraziamo tutti i partecipanti non soltanto per la loro presenza ma per il loro comportamento rispettoso delle regole. Al prossimo Ancalau, domenica 19 giugno 2022!».
Silvio Saffirio aggiunge: «Ci vogliono anni (e non è mai finita…) a creare un’azienda. Il Premio Ancalau non è certo un’azienda; tuttavia è un’impresa che deve lottare contro le ristrettezze economiche, contro l’indifferenza e lo scetticismo. Deve convincere per esistere e per guadagnarsi il credito non c’è altra via che ottenere il successo. E una volta ottenuto occorre difenderlo, porre mano a sempre nuove iniziative e nello stesso tempo non perdere mai il contatto con il nucleo originario dell’idea per cui è nata. Dimenticavo: occorre capacità autocritica, la migliore garanzia per non montarsi la testa. Per fare questo occorre passione ma non soltanto: occorre armonia, emulazione e stima reciproca tra le persone che collaborano. Ecco: ho cercato di spiegare qual è secondo me la ragione del successo del Premio Ancalau e a quali condizioni potrà continuare».
Sodisfatto anche Oscar Farinetti: «Mi sono emozionato a vedere dei giovani così entusiasti dei loro progetti. Tutti molto validi. Mi è spiaciuto dover sceglierne uno solo. Quest’anno un Ancalau profondo. Molti appuntamenti di spessore: ho imparato un sacco di cose belle».
Anche Tino Cornaglia, presidente di Banca d’Alba considera un successo l’edizione della ripartenza: «C’è stata una bella partecipazione da parte del territorio, anche degli Amministratori, con tanti interventi interessanti,come quello di Roberto Cerrato ed Elena Granata, la quale ha fornito importanti stimoli per migliorarci ancora. E poi non possiamo che essere contenti dello spazio dedicato ai giovani, che ogni anno riservano qualche sorpresa».
Carlo Borsalino (la targa IDEA assegnata all’azienda di Giuseppe Canobbio, recentemente scomparso e consegnata alla figlia Paola), editore e direttore della Rivista IDEA conclude: «Come “media partner” abbiamo fatto un vero e proprio percorso di avvicinamento al Premio nelle settimane precedenti. Anche l’alto numero di startup partecipanti, 54, testimonia come il bando pubblicato su Rivista IDEA e IDEAWEBTV.IT abbia dato i suoi frutti. Sono molto contento di vedere che anno dopo anno il livello dei progetti è sempre più alto, come pure quello dell’organizzazione. Di edizione in edizione ho visto Bosia diventare ogni volta più più bella, segno di una crescita che è andata di pari passo con il Premio, la quale non può che essere un motivo di orgoglio».