Prima quartiere militare, ora polo culturale

0
381

L’ex caserma “Mario Musso”, nobile e prestigioso fabbricato situato all’interno del centro saluzzese, in tempi passati venne utilizzata come quartiere militare. La caserma fu anche sede del comando tedesco e fascista dal settembre 1943. Qui furono fatti prigionieri tutti i militari che non accettarono di passare sotto la Repubblica di Salò. Una lapide ricorda i fucilati in questo luogo tra il 1943 e il 1945, tra questi il partigiano Giovanni Pistoi. Andando più indietro nel tempo, nel 1683 la struttura ospitò la cavalleria sabauda e nel 1776 l’architetto saluzzese Michele Borda progettò la sistemazione del “nuovo quartiere della Cavalleria”. Con il trascorrere degli anni, vennero aggiunti alla struttura altri edifici, nella zona del “borgo San Martino” sino a un’ulteriore ristrutturazione, che iniziò nel 1845 e si concluse nel 1862. Nel 1868, cominciò il rifacimento del maneggio, parte integrante e cuore pulsante, in riferimento al periodo storico in atto. L’allora caserma fu sede del quartiere militare dal 1601 al 1991, e con le riforme delle Forze Armate e dell’Esercito, nel dicembre 1991, arrivò il trasferimento per il Gruppo “Aosta” che lasciò definitivamente la caserma saluzzese in favore della “Perotti” di Fossano, alle dipendenze del neo ricostituito Primo Reggimento Artiglieria da Montagna. Successivamente la struttura fu data in gestione alla Fondazione “Amleto Bertoni”; rappresenta tuttora uno dei principali poli culturali della cit­tà, e con i suoi 2500 metri quadrati è tra gli spazi espositivi coperti più grandi della provincia di Cuneo.