Restano in sospeso le opere complementari

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Con la firma dei decreti di sblocco delle convenzioni, resta aperto il tema delle opere di accompagnamento al lotto 2.6, dette anche opere complementari o di compensazione, ritenute necessarie per risolvere una serie di problemi di viabilità locale e di cui si parla dal 2012. La Conferenza dei Servizi ministeriale dovrà pronunciarsi sull’attualità degli interventi e magari rimodularli in base a eventuali nuove esigenze emerse negli anni. Il tavolo per la definizione delle opere riunitosi a Torino nell’aprile 2019 sotto la regia dell’Assessorato regionale ai trasporti aveva portato alla richiesta di una serie di interventi, poi trasmessi al Mit, tra cui figuravano: Sp7 tronco “Roddi-Pollenzo”, con adeguamento del tracciato stradale dall’intersezione Sp3bis nel Comune di Roddi sino al ponte sul Tanaro (compreso) e adeguamento del tracciato finalizzato a migliorare i collegamenti tra area albese e braidese con i caselli di Alba Ovest e Cherasco, lotto II Sp7; variante di Pollenzo e relativi adeguamenti, con il collegamento tra il ponte di Pollenzo e via Nogaris a Bra; realizzazione del “terzo ponte” sul Tanaro e opere di collegamento alla viabilità esistente e lo svincolo del Mogliasso e viale Cherasca, ad Alba. Sulla questione nei giorni scorsi è intervenuto il cuneese Lorenzo Pallavicini, candidato alle regionali con il M5s, sottolineando in una sorta di lettera aperta che «a Cuneo città ci si dovrebbe chiedere perché dopo nove anni non è ancora stato completato il passaggio formale di una delle opere compensative, il Mulino di Sant’Anselmo, opera all’epoca valutata quasi 2,1 milioni di euro, che nelle intenzioni comunali avrebbe dovuto essere uno dei fiori all’occhiello del parco fluviale». Intanto, a maggio sono stati finalmente sbloccati i Fondi Crosetto, stanziati con la Finanziaria 2006: 24,75 milioni di euro destinati a interventi di viabilità complementari all’autostrada.

A cura di Michela Damasco