L’opinione di Beppe Ghisolfi – A ciascuno il suo (libro) – Vi spiego perchè

«dall’italia vista da bruno vespa alla provincia di cuneo raccontata dalla rivista idea: tante opportunità da cogliere durante le festività»

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Beppe Ghisolfi

Non mancano in graduatoria svariati testi di cucina e, quindi, Bruno Vespa con il suo “Perché l’Italia amò Mussolini (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus )”. Vespa, oltre a essere un giornalista di prim’ordine, riesce, con i modi più disparati,
ad apparire in tutti i programmi televisivi e a sponsorizzare la propria opera. Un’impresa impossibile a un comune mortale ma non al “principe dei giornalisti”, che è stato addirittura ospite di “Ballando con le stelle“, dove si è ben guardato dall’esibirsi nelle danze. Casualmente, la presidente di giuria del programma si è trovata il volume tra le mani e non ha potuto fare a meno di chiedere all’autore una dedica in diretta televisiva. Questo libro lo regalerei a Paolo Chiarenza che, con Ernesto Zucconi, ha scritto “Come il popolo italiano è diventato fascista“. Ho avuto modo di vederne le bozze prima che fosse pubblicato il libro di Vespa. Nelle prossime settimane il volume sarà in libreria. Specifico questa circostanza perché Chiarenza e Zucconi hanno scritto la loro opera alcuni mesi prima dell’uscita di Vespa. Non saprei, invece, quale libro regalare all’editore Nino Aragno. Si tratta di un illustre imprenditore della Granda, la cui casa editrice è conosciuta e apprezzata in tutta Italia. Aragno è un intellettuale di grandissima cultura. Meglio ripiegare sui cioccolatini. I libri li ha letti tutti. E non posso tacere il fatto che anche i miei cinque volumi siano stati pubblicati da Aragno e che tutti abbiano incontrato un grande successo. Mentre scrivo questo testo, due di essi sono in classifica tra i “bestseller” del portale Ibs: “Banchieri“, edito nel 2018, ora sesto, e “Le Fondazioni bancarie” (2020), che si trova in decima posizione. A Gian Maria Aliberti Gerbotto, scrittore saluzzese e volto noto della tv, ho già spedito “Follia“ di Patrick McGrath. Nel suo ultimo romanzo, “La piena assassina“, Gerbotto parla della mia morte (che sarebbe violenta!), citandomi con nome e cognome. “Il potere della comunicazione“ di Christian Pagliarani lo riserverei infine a un personaggio che ha saputo in questi anni regalare a tutti noi una rivista che ha conquistatol’attenzione e il cuore dei cuneesi. Mi riferisco all’editore Carlo Borsalino e alla sua IDEA. Auguri a tutti i lettori! A ciascuno il suo libro!