Paolo Rossi ci ha lasciato il 9 dicembre. Era nato a Prato il 23 settembre 1956 e dopo i primi calci in alcune squadre locali era stato notato da Luciano Moggi, all’epoca osservatore per conto di Italo Allodi, organizzandogli un provino alla Juventus. Così, all’età di 12 anni, il giovanissimo Rossi si era trasferito a Torino per entrare nelle giovanili bianconere. Dopo l’esordio in prima squadra in una gara di Coppa Italia, aveva subìto alcuni interventi al ginocchio e messo a rischio la carriera. Dopo un’esperienza complicata in prestito al Como, aveva trovato la sua esplosione a suon di gol con la maglia del Lanerossi Vicenza. La Juve l’aveva perso alle buste ma tenuto sotto controllo nella parentesi a Perugia, dove però Rossi sarebbe stato travolto dal calcioscommesse. La Juve lo riporta a casa e lo attende nei due anni della squalifica. Rientra segnando subito e va ai Mondiali grazie al legame speciale che lo lega al ct Bearzot. Da lì in avanti sarà leggenda: diventa “Pablito”, eroe nazionale. Amato da tutti, oggi ancora di più.