«Gli iscritti? presto saranno tanti quanti i braidesi»

Enrico Sunda spiega il successo del suo gruppo Facebook sulla città della Zizzola e dintorni

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Può un “cittadino comune” gestire un gruppo sulla città in cui vive, raccogliendo tante iscrizioni quasi quanti sono gli abitanti della cittadina stessa? Può, se è radicato e versatile come Enrico Sunda, nato in Friuli Venezia Giulia ma braidese fin dalla tenera età; uno che per lavoro e per indole sa bene relazionarsi con le altre persone. Alla Rivista IDEA Sunda racconta come il suo “Bra.Di tutto di più” si sia imposto tra i gruppi dedicati alla città della Zizzola e cosa si aspetta dai prossimi mesi.

Enrico, ci spiega la storia del gruppo “Bra. Di tutto, di più”?
«Ha compiuto 7 anni ad agosto e inizia ad avere una storicità importante. Sui social network, la curva dei consensi cresce strada facendo, occorrono anni per prendere piede e poi si genere una sorta di “effetto valanga”. Gli iscritti stanno continuando a crescere e siamo quasi a quota 28 mila. Confido di raggiungere i 30 mila iscritti, superando addirittura i reali abitanti di Bra. Tra gli iscritti tanti sono di comuni limitrofi, oltre che gente da fuori e coloro i quali vogliono mantenere un legame e un contatto con Bra, pur abitando molto lontano o addirittura all’estero. Anche tanti studenti dell’Università del gusto di Pollenzo ne fanno parte e tutto questo non può che farmi piacere. Inizial­mente, ci si iscrive per cercare casa e per sapere cosa accade in città. Con gli anni, il gruppo è diventato un punto di riferimento. Per raggiungere i 30 mila iscritti credo occorra attendere ancora 6 mesi o al massimo un anno. Insieme al mio gruppo sono nati tantissimi gruppi “Sei + il nome della città + se”, in tutta Italia e anche a Bra. Io ho voluto fare una cosa diversa, distinguermi dalla massa e della moda e creare un gruppo diverso. “Bra” è un’indicazione più ampia, si­gnifica che è un gruppo locale, che tratta di Bra e del territorio braidese. “Di tutto, di più” perché mi piace porre dei quesiti e far nascere dei dibattiti che non siano necessariamente attinenti alla città della Zizzola, anche se la parte preponderante dell’attività del gruppo riguarda Bra. Una piazza virtuale, per discutere e confrontarsi. Mi piace dar spazio anche all’amarcord. L’a­mica Mariaro­sa Cap­pelletti, che fu fondatrice del gruppo “Sei di Bra se”, mi ha passato tutto il suo archivio storico di Bra. Poco a poco, pubblicherò ogni cosa!».

I “social network” sono luogo di dibattito e confronto; talvolta, però, viene usato come spazio per sfogarsi…

«La logica con cui porto avanti il gruppo mi rispecchia. Lascio spazio all’ironia, il poter scherzare e stemperare i toni. D’altro conto, vuol essere una lente d’ingrandimento del no­stro territorio. Ringrazio tutte le testate e tutti i giornalisti che, puntualmente, condividono gli articoli sul gruppo. Io sono aperto ai consigli, sempre. Mi sento di dire che è una proiezione quasi speculare della Bra reale. Esattamente come in una città, trovi di tutto. L’ignorante, il volgare, il cattivo, l’intelligente, il posato, il rispettoso, lo scherzoso. C’è solo una parte che partecipa attivamente nel gruppo, tanti iscritti mi hanno fatto sapere che si limitano a leggere, a tenersi aggiornati, ma senza mai commentare o prendere parte alle discussioni. Tenden­zialmente cerco di non bannare o bloccare. Ciono­no­stante al momento ho 1.300 bloccati. U­­­tenti che avevano davvero su­perato ogni limite. Ci sono an­­che 1.500 richieste d’iscrizione in attesa di essere accettate».

Il momento più e meno bello, da quando esiste il gruppo Fa­cebook?
«Il più bello, quando ho festeggiato il sesto compleanno. Feci il gesto goliardico, una scommessa, di tagliarmi i capelli a zero. Pubblicai il video in diretta, dal barbiere. Feci quasi 15 mila visualizzazioni. Il meno bello fu quando decisi di passare da gruppo pubblico a privato. Presi una decisione affrettata, mi pento ancora adesso perché non posso tornare indietro».

Per Bra città, questo gruppo che strumento è?
«Direi utilissimo. In accordo con l’ufficio stampa e quello turismo del Comune di Bra, appena ci sono eventi e notizie importanti da divulgare, li condivido sul gruppo. Sull’onda di quello braidese, ne ho creati simili ad Alba e in altre città tra le principali della nostra provincia, tutti raggruppati in una pagina che si chiama “Circui­to Di tutto, di più”. In totale sono più di 100 mila iscritti».

Che risvolti ha l’emergenza sanitaria sul gruppo Facebook?
«Ho notato un innalzamento del livello di rabbia generalizzata, di nervosismi e frustrazioni. Ma è anche uno strumento importante d’informazione e condivisione».

Anche “Bra. Di tutto, di più” partecipa all’iniziativa del “Natale sospeso”, che ha come obiettivo 1.000 pasti per 300 famiglie il giorno di Natale?

«Sì e con molto piacere! Mi hanno chiesto se potevo dare una mano in qualche modo. Potenza mediatica e visibilità saranno garantite fino al giorno di Natale».