I vaccini in fialette “hi-tech”

vetri super resistenti impiegati solitamente per gli smartphone e rilevatori satellitari serviranno per confezionare e distribuire il preparato farmaceutico che renderà l’organismo umano immune al coronavirus

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I l tanto atteso vaccino contro il coronavirus Covid-19 potrebbe presto essere realtà. L’ultima fase dei test sperimentali eseguiti sembra aver dimostrato l’efficacia del farmaco messo a punto dalla statunitense Pfizer e dalla tedesca Biontech. Ora, però, si pone già una nuova sfida, altrettanto complessa. Quella che riguarda la sua distribuzione a buona parte della popolazione mondiale. In questa autentica battaglia giocherà un ruolo chiave la tecnologia. Questo perché il vaccino, per essere efficace, dovrà essere conservato in condizioni climatiche particolari. Infatti, il preparato studiato per rendere l’organismo umano immune dal Covid dovrà essere conservato a temperature bassissime: si parla di 70oC sotto lo zero. A questa temperatura neppure il vetro è in grado di resistere. Ecco, allora, che la Pfizer si è rivolta alla Corning, azienda americana molto conosciuta tra gli appassionati di tecnologia e, in particolare, tra gli esperti di smartphone in quanto è il produttore dell’ormai celebre “Gorilla glass”, lo speciale vetro resistente a graffi e urti che protegge i display di buona parte dei dispositivi mobili di media-alta fascia. Corning, dal canto suo, ha già fatto sapere di aver predisposto una linea di produzione speciale volta a rendere le fialette per il vaccino resistenti alle bassissime temperature in gioco. Se per l’“involucro” la soluzione potrebbe essere appunto rappresentata dai resistenti vetri di casa Corning, per quanto riguarda il trasporto in sicurezza del vaccino si potrebbe ricorrere ad appositi contenitori che impiegherebbero il ghiaccio secco come generatore di freddo. Ghiaccio secco, che, però, rischia di diventare irreperibile per via dell’alta richiesta da parte delle case farmaceutiche impegnate nello studio del vaccino e delle catene di alimentari che lo impiegano per conservare i cibi durante le con­segne a domicilio. In questo caso, viene in soccorso l’Istituto di tecnologia del Massachusetts, che ha messo a punto un nuovo involucro isolante: il dispositivo, ispirandosi alla pelliccia di cammello, assicura l’isolamento ne­ces­sario senza la necessità di impiegare energia elettrica. L’innovativa soluzione si compone di due strati di materiale che ricreano proprio l’effetto della pelliccia di cammello, che aiuta a ridurre la perdita di umidità e assicura l’evaporazione del sudore, restituendo un effetto refrigerante. Ciascuna confezione (le scatole nelle quali i vaccini verranno distribuiti, per intenderci) conterrà tra le mille e le 5 mila dosi (ogni paziente necessita di due dosi) e sarà dotata di un “tracciatore Gps”. Questa tecnologia consentirà un facile e immediato monitoraggio delle spedizioni, facilitando così l’organizzazione delle consegne, che dovranno essere rapidissime, vista la veloce avanzata dal virus. La speranza della Pfizer è quella di riuscire a produrre un quantitativo di dosi necessario a vaccinare 25 milioni di persone entro fine anno e arrivare a quota 630 milioni entro la fine dell’anno prossimo. Numeri importanti, anche se, tuttavia, non si sa ancora per certo la percentuale di popolazione mondiale che dovrà essere vaccinata per raggiungere un’immunità globale.