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Superbonus 110% tutto quello che c’è da sapere

Un team di esperti per orientarsi tra le nuove linee guida

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La sua esperienza, unita alla passione è sempre stata un motore propulsivo nll’attività professionale. Marco Buttieri, 43 anni, libero professionista titolare dell’omonimo Studio Tecnico in Savigliano, ricopre il ruolo di Vicepresidente dell’ATC Pie­monte Sud (Istituto Case Popolari delle Provincie di Cuneo-Asti-Alessan­dria), ed è membro della Commissione Nazionale Ammini­stratori di Condominio istituita presso il Consiglio Nazionale dei Geometri. È anche vicepresidente dell’Accademia di Educazione Finanziaria fondata da Beppe Ghisolfi con cui collabora.

La sua attività, Buttieri Associati, con sede a Savigliano (via Miretti 5; tel. 0172-713478 int. 2; [email protected]) si occupa principalmente di gestioni di condomini e amministrazione di patrimoni, con un organico ed un team strutturato in modo da assicurare competenze multidisciplinari, gra­zie alla professionalità di tutti i collaboratori dello studio che si occupano dei molteplici aspetti legati alla consulenza immobiliare ed ai servizi legali e fiscali in generale.
Informazioni preziose, in virtù del tanto “atteso” e conveniente Su­perbonus 110% .

Di che cosa si tratta?
«È forse l’unica proposta ve­ramen­te importante del governo per fronteggiare la crisi economica. Il nostro conterraneo Ei­naudi disse in uno dei suoi interventi “se muove la cazzuola muove il paese!”».

È dunque il momento giusto per agire?
«Nel nostro pae­se l’investimento principale resta ancora il mattone. La maggior parte del patrimonio immobiliare è risalente agli anni 60-70 periodo del boom economico. Questa misura, se diventasse strutturale, potrebbe consentire un recupero e un miglioramento energetico di tutto quel vetusto parco immobiliare, in particolare quello relativo all’edilizia residenziale pubblica. Sin dalle prime bozze del decreto, insieme agli avvocati PierMario Morra dello Studio Mirate di Asti, David Colombini e Ivan Libero Nocera dello Studio Weigmann di Torino, abbiamo lavorato alla creazione di uno schema di lavoro che ponesse al centro il committente (ovvero il condominio) e le imprese che da sempre operano per la sua manutenzione. Im­prese medio piccole, tessuto economico del pae­se, che avranno molte difficoltà nell’approcciarsi al complesso mondo del Su­perbonus».

Perchè fu fatta questa scelta?
«La mia idea era quella di unire due grandi studi affinché potessero, in sinergia e sotto ogni angolatura giuridica, verificare i presupposti legali per l’accesso al superbonus».

Quali avete risontrato sono le ragioni dell’oggettiva difficoltà di approccio al Superbonus?

«Beh, le piccole, medie aziende hanno organizzativamente im­pos­sibilità di strutturarsi, sia per la mancanza di liquidità derivante anche e so­prattutto dalle precedenti crisi dell’edilizia dell’ultimo decennio. Ab­biamo quindi immaginato di operare utilizzando uno strumento poco noto in Italia, forse anche perché di recente emanazione legislativa».

Di cosa stiamo parlando?

«Della rete di impresa. Mi spiego meglio: la banca finanzia il Ge­neral Contractor che stipula con il condominio un appalto per interventi di riqualificazione “Su­perbonus” (nel caso anche per la fornitura di energia). Il General Contractor subappalta l’opera alle imprese costituite in “rete – contratto” pagando il corrispettivo degli interventi e poi emette fattura con lo sconto e cede il credito d’imposta alla banca (o lo utilizza in proprio). Il decreto attuativo Mise include tra le spese detraibili gli “oneri per le prestazioni professionali connesse alla realizzazione degli interventi” (le spese per professionisti, tecnici, ecc… nonché per le asseverazioni e attestazioni). Questo sistema, sintetizza il nostro progetto che parte dall’individuazione delle esigenze del condominio e/o del committente privato il quale ha la possibilità, di scegliere il pool di professionisti (architetti, ingegneri…) e di imprese di fiducia, (che opportunamente verificate vanno a comporre una “rete d’impresa”) e si propone tutto il pacchetto ad un “General Contractor” che sarà contrattualizzato con la supervisione di un pool legale affinché siano garantiti i lavori attraverso opportuni controlli di qualità e relative polizze assicurative».

Più semplicemente, su quali interventi è possibile usufruire delle detrazioni?

«Parti comuni di edificio (è dunque irrilevante che un condòmino abbia il riscaldamento autonomo), singole unità immobiliari possedute da persone fisiche al di fuori dell’esercizio dell’attività d’impresa, arti o professioni, edifici unifamiliari o singole unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti, destinate all’abitazione di un singolo nucleo familiare. Ai fini della contestuale sussistenza dei requisiti della indipendenza funzionale e dell’accesso autonomo dall’esterno non rileva che l’edificio plurifamiliare di cui tali unità immobiliari fanno parte sia costituito o meno in condominio in quanto tale unità abitativa potrà fruire del Superbonus indipendentemente dalla circostanza che la stessa faccia parte di un condominio o disponga di parti comuni con altre unità abitative (ad esempio il tetto). Sono escluse dalla fruizione dei nuovi superbonus 110% le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali: A/1; A/8: e A/9. È importante sapere inoltre, che è possibile usufruire della detrazione fiscale per le spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020 sino al 31 dicembre 2021, a prescindere dalla data di stipula del contratto e dell’inizio dei lavori nonché a prescindere dalla data di effettuazione degli interventi».

Recente è la proroga riportata nelle tabelle del Documento programmatico di bilancio…
«Esatto il Dpb elenca le proroga sino al 31 dicembre 2021. Approffitarne diventa una possibilità da non lasciarsi sfuggire!».

BaNNER
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