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Ora Uncem Piemonte ha una nuova guida

Roberto Colombero succede a Lido Riba, al quale è andata la presidenza onoraria

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Roberto Colombero è il nuovo presidente Uncem Piemon­te. 44 anni, è sposato con due figli, veterinario di Canosio, già sindaco e oggi consigliere comunale, a lungo presidente della Comunità e poi dell’Unione montana Valle Maira. L’elezione è avvenuta all’unanimità, nel corso del­l’As­semblea congressuale della delegazione piemontese del­l’Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani, al­l’hotel NH Torino Centro.
Colombero raccoglie il testimone da Lido Riba, presidente dal 2005, che è stato eletto “Pre­sidente emerito”. Individuati nell’occasione anche i 78 membri del Consiglio Uncem Pie­monte oltre a due consiglieri nazionali (Igor De Santis di Ingria e Marco Bussone di Vallo Torinese) e i 33 delegati al Con­gresso nazionale di domani, venerdì 23 ottobre, in programma a Roma e su piattaforma web.
Sessanta i partecipanti all’As­semblea, nel pieno rispetto delle norme anti-covid. Sono intervenuti, dopo la relazione di Lido Riba, consigliere comunale di Ostana, il presidente del Consiglio regionale del Pie­monte Stefano Allasia, l’eurodeputato Alessandro Panza, il deputato e consigliere del Governo per la montagna En­rico Borghi, il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Marco Marocco, il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo Federico Borgna, il presidente del Formont Roberto Vaglio.
Appassionato e carico di contenuti programmatici l’intervento di Colombero, in Giunta Uncem negli ultimi dieci anni. «Dobbiamo creare le condizioni per un progetto che metta al centro del futuro la giustizia sociale e ambientale», evidenzia il neopresidente, «che persegua questi obiettivi modificando gli equilibri di potere e i dispositivi che producono le disuguaglianze, orientando il cambiamento tecnologico digitale, producendo un salto di qualità del “pubblico”, e delle sue Amministrazioni, capace di produrre fiducia. Dobbiamo creare le condizioni perché attraverso servizi di cittadinanza innovativi e attraverso lo sviluppo declinato su base di sostenibilità economica, sociale e ambientale si mantengano e nascano nuove “comunità abitanti”. Dobbiamo creare le condizioni affinché finisca il periodo dell’assistenzialismo che ha creato più danno che vantaggi, soprattutto culturali, affinché i territori siano protagonisti e non più spettatori delle politiche di sviluppo generate altrove». Per poi aggiungere: «Dobbiamo creare le condizioni per far crescere un nuovo modello “metromontano” fondato sull’interdipendenza e la cooperazione dei diversi sistemi territoriali, quello metropolitano e quello montano. Mai come oggi le misure di accompagnamento, contrasto e mitigazione del cambiamento climatico e quelle volte a interrompere lo spopolamento e a promuovere un neo popolamento delle Alpi si tengono assieme più strettamente di quanto si possa  pensare. E assieme disegnano uno scenario nel quale le politiche europee del “Green deal” e della “recovery strategy”, incontrano nelle montagne un interlocutore fondamentale».
«Roberto Colombero ha le capacità per proseguire un cammino che abbiamo fatto», sottolinea Lido Riba «al quale confido di poter dare ancora un contributo, insieme a tutta la grande rete degli amministratori Uncem. Si apre una nuova fase, con molti giovani, con donne e uomini che dimostrano come Uncem sia luogo di dialogo, analisi, interazione. Ne abbiamo molto bisogno in questa fase di emergenza sanitaria e anche per vincere le fragilità territoriali, le frammentazioni».

BaNNER
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