Gabriele Costamagna: «L’idea è di realizzare una app che possa essere utilizzata gratuitamente anche da altri club»

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Dietro all’intrigante iniziativa promossa dal Cuneo Volley c’è in primis l’ingegno e l’impegno di Ga­briele Costamagna, vice presidente esecutivo della società cuneese. Con lui approfondiamo alcuni aspetti del nuovo progetto.

Vice presidente Costamagna, come nasce “Tifosi”?
«”Tifosi” nasce un paio d’anni fa quando già c’era l’obiettivo di coinvolgere maggiormente tifosi e appassionati nel progetto del volley maschile cuneese. L’occa­sione di svilupparlo effettivamente si è presentata con l’emergenza sanitaria, durante la quale abbiamo deciso di sopperire alla mancanza di una campagna abbonamenti con il concetto di tifosi: una campagna “crowfunding” volta a premiare chi crede e sostiene il Cuneo Volley».

Com’è stato sviluppato il progetto?
«La versione iniziale di “Tifosi” ha l’obiettivo di raggiungere i primi sostenitori, ma il progetto nel suo complesso prevede lo sviluppo graduale di un’applicazione che aiuterà il club nella sua trasformazione digitale. Pertanto, lo sviluppo è stato mantenuto internamente alla società e la prima versione è stata sviluppata direttamente da noi; ho sfruttato la mia insonnia e la mia capacità di produzione di codice notturna. Non escludiamo in futuro di commercializzare il prodotto estendendolo ad altre realtà nazionali».

In che senso?
«La versione iniziale serve per raccogliere i primi feedback e dati, con lo scopo di lavorare per ulteriori sviluppi. L’intenzione è di trasformare la piattaforma web in una app che sia l’approdo naturale della nostra società, con tutti gli sponsor e le occasione di scontistica, ma non solo. La­vorando da tre anni nel campo della pallavolo mi sono accordo che manca un discorso legato alla digitalizzazione. Un po’ perché manca questa cultura, un po’ perché creare un’app del genere richiede un investimento economico iniziale non di poco conto per una società. La nostra idea è di mettere a disposizione gratuitamente delle altre società professionistiche la app, in una sorta di comodato d’uso gratuito, e poi sviluppare un modello di business che permetta a noi di avere introiti dai profitti generati dall’app stessa. Solo in Italia ci sono due milioni di appassionati di volley, nel mondo siamo intorno agli 800 milioni: credo che ci sia il potenziale per interessare un numero significativo di persone… Da questo punto di vista, partire da Cuneo mi pare particolarmente appropriato, perché in città c’è sempre voglia di volley».

La scelta del nome ha un significato particolare?

«La scelta in questi casi ricade su nomi facilmente memorizzabili, in questo caso specifico il nome è significativo perché il concetto del progetto è quello di coinvolgere maggiormente gli appassionati che gravitano attorno alla società sportiva. La piazza di Cuneo è sempre stata molto esigente, in questa occasione è il club a dare la possibilità alla Città di sostenere concretamente il progetto con un contributo simbolico che oltre a fornire dei privilegi è anche detraibile. Nei primi giorni abbiamo registrato già un buon numero di adesioni, il che ci fa capire che siamo sulla strada giusta».