Il ruolo del comitato spontaneo

Parla Francesco Racca, il coordinatore del gruppo contrario a portare una scuola media in via Trento e Triste

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Sui progetti pensati dalla Giunta Fogliato per riorganizzare il “parco scuole” di Bra abbiamo interpellato anche Francesco Racca (nel riquadro), coordinatore del Comitato “No alla scuola media nell’area di via Trento e Trieste”.

Com’è nata l’idea del Comitato?
«Nasce da un confronto, quasi casuale, avvenuto nell’autunno scorso con l’amica Marina Panero. In seguito alla vittoria elettorale di Gianni Fogliato, è capitato di fare un’analisi. La preoccupazione per il progetto scuola di via Trento e Trieste c’era. La riflessione è stata estesa ad altri amici; così, via via, il Comitato è cresciuto, anche organizzativamente. Sin da subito ci siamo strutturati, con un gruppo di tecnici e con persone competenti. Anche con simpatizzanti di aree politiche, altri di aree civiche e altri cittadini non schierati politicamente. L’organizzazione dei banchetti informativi è andata molto bene e per due mesi consecutivi siamo andati avanti su questa strada. Scelta fondamentale la petizione: abbiamo ottenuto ottimi riscontri. A livello operativo, abbiamo proseguito le nostre attività da prima di Natale a fine febbraio. Causa Covid-19, la conclusione del nostro progetto è stata rinviata di qualche mese. A inizio luglio ci siamo rivisti e abbiamo completato l’iter burocratico, per poi protocollare le quasi 1.800 firme raccolte al 15 luglio. Numero che riteniamo positivo, viste la “gabbia” normativa e la situazione che stiamo vivendo. Numero di firme importante, da prendere in considerazione. Le sottoscrizioni raccolte hanno riguardato residenti a Bra e non residenti che comunque lavorano a Bra o che hanno un bene di proprietà in città».

Ora come agirete?
La situazione è nebulosa. Da inizio marzo, di scuola non si è più parlato. L’Amministrazione ha fatto calare il sipario. Per il momento non siamo mai stati contattati e noi non abbiamo mai chiesto un incontro. Non ci è sembrato il momento e, dovendo completare la protocollazione, ci sembrava anche prematuro. Nel frattempo sono successe molte cose e credo che l’Amministrazione abbia avuto altro a cui pensare. Si ipotizzava un aiuto della Regione per un sito più idoneo, che a Bra già esiste e si pensava che si sarebbe potuto sviluppare il progetto in primavera o in estate. Quando la situazione si normalizzerà, credo che l’Amministrazione ritornerà sull’argomento».

Quali scenari futuri immaginate?
«Il Comitato continuerà la sua battaglia. La nostra speranza è che la petizione possa bastare. Siamo convinti del fatto che, fra tutte le possibili modifiche all’attuale urbanistica braidese, portare avanti un progetto di una nuova scuola in quel sito apra a uno scenario devastante. Il problema principale sono la viabilità e le infrastrutture. La città deve correggere i suoi problemi, al più presto. Il passaggio a livello in piazza Roma è uno di questi. Crediamo ci possano essere alternative importanti. Penso anche al problema parcheggi. L’obiettivo è evitare che la scuola venga realizzata nel sito di via Trento e Trieste. Restiamo fiduciosi che l’Amministrazione ci ripensi. Lo scenario è questo, augurandoci che il nostro compito finisca al più presto».