Un arbitro pinerolese in Serie A: Matteo Gariglio ce l’ha fatta!

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Momento meravigliosamente storico per tutta la Sezione Arbitri di Pinerolo. Ieri (1 settembre) è stata resa nota dal sito ufficiale dell’AIA la Formazione dei ruoli arbitrali nazionali per la stagione 2020/2021.

Tra promozioni e avvicendamenti, c’è anche il pinerolese Matteo Gariglio, che lascia la CAN C dopo quattro anni e raggiunge la massima commissione nazionale. Mai prima d’ora due pinerolesi hanno permeato contemporaneamente in questo ruolo.

Il ragazzo pinerolese classe 1988 è stato autore di un stagione vissuta fin da subito sotto
i migliori auspici e condotta mantenendo le alte aspettative che ognuno di nella Sezione pinerolese riponeva in lui.

Figlio d’arte (il papà Claudio ha svolto la professione durante gli anni ’80), Matteo diventa
arbitro nel 2004. Condivide l’annata di corso con stimati associati quali Michele Dalfino e
Gabriele Pavanati. Il sedicenne dimostra fin da subito doti fisiche e comportamentali
importanti, che riesce a coltivare con calma e cura durante le quattro stagioni in forza
all’OTS. Nel 2008 arriva la chiamata in regione, laddove conferma quanto di buono visto
nei campi del pinerolese.

Il simbolo della sua permanenza al CRA piemontese è sicuramente la finale della Coppa Eccellenza del 29 gennaio 2012 tra Verbania e Sciolze. La stagione 2012/2013 vede Gariglio nell’organico della CAI, laddove mostra una consolidata autorevolezza, tale da meritare designazioni per alcune gare cruciali di campionati lontani come quello siciliano.

Più significativa delle altre Gemini – Kamarat, derby delle montagne sicule, ricordato da un emblematico articolo di complimenti. La stagione alla CAI è seguita da quella in CAN D, durata tre stagioni e vissuta tra scenari importanti come il Tardini di Parma. Nel 2016 arriva una meritata promozione in CAN Pro, battezzata dalla sfida del Druso di Bolzano tra Südtirol e Fano.

Quattro stagioni dopo, grazie alla coincidenza “fortunata” della riunificazione della CAN
A e B, Matteo Gariglio si ritrova al vertice dell’arbitraggio italiano.

“Non è solo una questione di campo e di voti. Matteo ha da sempre dedicato la sua attività sportiva all’Ideale Arbitrale, fatto di valori non solo da vivere in sé, ma da comunicare a chi arbitro è o a chi arbitro lo diventerà. Questa continua abnegazione ha reso reale il sogno dei suoi inizi, permettendo così di guardare un po’ più in là, per averne di nuovi e più emozionanti” – il pensiero rivolto dalla Sezione AIA di Pinerolo al suo ex arbitro.