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Valli Mongia e Cevetta, Langa cebana – Incanto tra boschi e lavanda

Tre realtà territoriali che si presentano omogenee dal punto di vista storico, culturale e paesaggistico

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Il territorio della valle Cevetta si distingue dal punto di vista naturalistico per la presenza di una parte dell’area della Riserva naturale speciale delle sorgenti del Belbo, estesa per l’80% sul territorio del comune di Montezemolo, e per il restante all’interno del comune di Saliceto. L’area è caratterizzata dall’essere un raro esempio di zona palustre di media montagna. Costituita nel 1993 e dotata di un punto visita aperto tutto l’anno, rappresenta una rilevante risorsa naturalistica soprattutto per quanto riguarda l’afflusso visite. Particolarmente ricca e varia è la flora, di notevole interesse scientifico, coesistendo specie tipicamente montane accanto ad altre caratteristiche delle quote più basse. Nel territorio della Langa Cebana oltre il 30% del suolo è ricoperto da bosco misto che rivela il lungo lavoro compiuto dall’uomo nel corso dei secoli per “addomesticare” una natura generosa ma impegnativa e “faticosa” per chi vi abita e lavora.
Tra le specie principali risultano dominanti la roverella, il carpino e, nelle valli più fresche, il faggio ed il frassino.
I versanti più dolci localizzati a nord vedono la proliferazione del castagno e del bosco ceduo, mentre interessante sotto il profilo botanico è il sottobosco, caratterizzato da una ricca presenza di ginestre e orchidee tipiche della zona.
Tra i luoghi più interessanti dal punto di vista monumentale citiamo il castello di Lesegno (dei Marchesi del Carretto), il castello di Mombasiglio (sede del Museo Generale Bonaparte), il castello dei Marchesi Incisa di Camerana a Sale San Giovanni, l’imponente castello dei Marchesi del Carretto a Saliceto e la torre medievale di Priero, alta 36 metri.
II territorio relativo alla valle Mongia invece, è caratterizzato da grandi estensioni di castagneti che ricoprono oltre il 60% del suolo.
In quest’area, non lontano da Mombasiglio si trova un curioso fenomeno di erosione che ha dato luogo ad un vero e proprio ponte naturale sul torrente Mongia. Sempre nella medesima valle occorre segnalare la piccola stazione turistica estiva ed invernale di Viola con gli impianti sciistici di St. Grée.
Ceva invece, è il fulcro vitale delle due valli, borgo racchiuso nel piccolo cuneo ricavato dal Tanaro e dal torrente Cevetta, celebre per la bontà dei funghi che si trovano nei dintorni. Già citata da Plinio per le virtù dei suoi formaggi, era dotata di un imponente forte sabaudo, successivamente abbattuto durante il dominio napoleonico, da cui oggi si gode dell’eccezionale panorama sulle Alpi, le Langhe e la pianura. Nel centro storico caratterizzato dalle vie porticate, spicca la trecentesca torre guelfa del Brolio. Il fulcro cittadino ospita i palazzi di personaggi illustri, da Carlo Marenco a cui è intitolata, celebre drammaturgo e sindaco benemerito, al pittore Pietro Bergallo, dal capitano Giuseppe Lamberti, comandante del Battaglione Monte Cervino nella campagna di Russia, ad Attilio Momigliano, saggista e critico letterario. Possiede inoltre un grazioso piccolo Teatro inaugurato nel 1861 ed intitolato ai drammaturghi Carlo e Leopoldo Marenco. E per rendere dolce il soggiorno in questi luoghi? Una bella scorpacciata di miele in virtù del fatto che a Montezemolo ha sede il Centro visita Eden che ospita un percorso interattivo alla scoperta della vita delle api, con la possibilità di osservare i principali momenti di attività dell’operosa comunità d’insetti e le varie metodiche sfruttate dall’uomo per utilizzarne i preziosi prodotti.

BaNNER
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