Le imprese affrontano quotidianamente rischi operativi di tutte le fattispecie e pensare di conoscere e comprendere tutti quelli che le circondano è fuorviante, così come pensare che si possano gestire tutti, se le colpiscono, è un’illusione, ma chiudere gli occhi su di essi è pura follia.
Tra questi, un particolare caso che le imprese si trovano ad affrontare riguarda il rischio che si manifesti la frode aziendale, che si può concretizzare in molti modi diversi. Il più noto tra tutti è senz’altro è quello legato al connotato giuridico dell’espressione, che coinvolge soggetti esterni o anche interni all’impresa, che danneggia quest’ultima in modo diretto sotto il profilo patrimoniale, economico e anche reputazionale, ma ve ne sono molti altre fattispecie, spesso poco appariscenti, altrettanto dannose e spesso più difficili da individuare e contrastare.
«Un sistema di controllo interno strutturato e organizzato», sostiene Franco Chiavazza, Socio di Deloitte & Touche SpA «dedicato al supporto delle imprese del cuneese, aiuta le imprese a combattere questo rischio, comunque esso si manifesti, attivando anche, ove necessario, l’intervento delle Autorità competenti ove sia necessario per difendere l’impresa e il suo patrimonio, fatto di attivi tangibili e intangibili, come i beni fisici, le idee, i progetti e, soprattutto, i dati e le informazioni che rappresentano gran parte del valore aziendale nel contesto dell’economia digitale».
Il sistema di controllo interno è dunque la migliore garanzia non solo per la salvaguardia dei valori d’impresa, ma anche per la gestione ottimale delle responsabilità in capo agli amministratori e, ove presenti, a sindaci e revisori. L’opinione pubblica, infatti, spesso attribuisce a questi soggetti il ruolo di primi difensori contro un reato giudicato particolarmente grave, a prescindere dall’effettivo coinvolgimento diretto o meno nei fatti.
«Quando un evento fraudolento accade», continua Franco Chiavazza, «coloro che non si sono adeguatamente attivati per individuare e prevenire il rischio di frode sono potenzialmente passibili di responsabilità personali, perdita di profitti, censure normative, ma sopra tutto di danni alla reputazione, causando in generale perdita di valore per l’impresa e i suoi azionisti. Di qui l’importanza che si possa attenuare questo coinvolgimento potendo attestare di aver attivato un sistema difensivo al meglio delle proprie possibilità in coerenza con le dimensioni aziendali e l’attività svolta».
Focalizzandosi poi sui riflessi sull’informativa finanziaria del rischio frode, si può comprendere come in un bilancio d’esercizio si possano riscontrare errori causati sia da frodi non riconosciute, sia da comportamenti o eventi non intenzionali. Il fattore di distinzione tra le due categorie è l’intenzionalità o meno dell’atto che determina gli errori medesimi.
Sebbene il termine frode rappresenti, come abbiamo visto, un concetto più ampio, ai fini dell’individuazione di errori significativi nel bilancio d’esercizio sono rilevanti due tipologie: falsa informativa finanziaria e appropriazioni illecite di beni ed attività dell’impresa.
«Gli elementi che contraddistinguono una frode nel bilancio d’esercizio, che si tratti di falsa informativa finanziaria o di appropriazione indebita di beni» interviene Alessandro Fontana, Socio Deloitte & Touche SpA coordinatore dell’Area Torino-Genova dei servizi innovativi a supporto delle aziende, «sono tre: incentivi o pressioni per commettere frodi, un’opportunità percepita per farlo e una razionalizzazione dell’atto».
«A titolo puramente esemplificativo, ma non esaustivo», prosegue Alessandro Fontana, «incentivi o pressioni per commettere segnalazioni finanziarie fraudolente possono esistere quando gli amministratori sono sotto pressione per raggiungere determinati risultati finanziari attesi. L’opportunità percepita di commettere una frode può esistere quando un individuo ritiene che i sistemi di controllo interno possano essere aggirati, ad esempio perché si trova in una posizione di fiducia o è a conoscenza di loro carenze specifiche. Infine, gli individui possono essere in grado di razionalizzare la commissione di un atto fraudolento, dandosi delle giustificazioni che ritengono lecite per la sua esecuzione».
Sottovalutare questi elementi distintivi può portare ad eventi che, per quanto spesso vengono concepiti come “eventi rari”, a bassa frequenza, qualcosa che non accede spesso, nel mondo reale si possono tradurre in interruzioni e conseguenze di vasta portata. Un evento raro potrebbe assumere la forma di una calamità su larga scala: un uragano, un’epidemia, una crisi finanziaria. Per un’azienda, l’evento raro potrebbe essere un attacco informatico, una frode attuata da dipendenti, un difetto di prodotto sul mercato che minaccia marchio e profitti.
Alcuni dati tratti dal Report to the Nations on Occupational Fraud and Abuse relativo all’esercizio 2018 emesso dall’Association of Certified Fraud Examiners, ci aiutano a comprendere l’importanza del fenomeno frodi: l’89% consiste in appropriazione indebita di beni aziendali e il 10% circa in false informativa finanziaria, la durata media dell’evento prima che sia intercettato è di circa 16 mesi e il costo medio di ciascun evento rispettivamente pari a circa 114.000 USD nel primo caso e 800.000 USD nel secondo.
Un sistema di controllo interno efficiente e efficacie nella lotta alle frodi non può prescindere dalla adozione delle più avanzate tecniche di Big Data Analytics, che se applicate all’intera popolazione delle transazioni contabili registrate possono identificare situazioni sospette, rilevando anomalie altrimenti difficilmente riscontrabili.
«A tal proposito», sottolinea Alessandro Fontana, «il monitoraggio continuo che utilizza questo tipo di analisi avanzate può aiutare a identificare nuovi schemi e nuove tendenze nell’esecuzione delle frodi. Essere proattivi abbracciando le nuove tecnologie può aiutare a scoprire modelli di comportamento preoccupanti in via molto anticipata, prima che questi producano problemi reali».
«Il rilevamento tempestivo dei comportamenti fraudolenti», conclude Franco Chiavazza, è una misura necessaria per contenere l’impatto sulle imprese e migliorare le possibilità di recupero. Deloitte, con la sua organizzazione multidisciplinare, da sempre affianca e sostiene le imprese nello sforzo quotidiano volto alla gestione di questa tipologia di rischi, unitamente a ogni altro rischio di natura operativa o finanziaria.”