“Siamo nani sul­le spalle dei giganti” diceva il filosofo Ber­nardo di Chartres, ma spesso ci dimentichiamo quanto dobbiamo alla cultura antica, alla storia che ci ha preceduto, che permette al nostro sguardo di arrivare più lontano grazie alla conoscenza del passato.

Se è vero, però, che non esiste futuro senza la conoscenza del passato, è anche vero che la Storia spesso viene associata a un faticoso esercizio mnemonico di date ed eventi da ricordare.

Tre monregalesi hanno deciso di sdoganare questo modo di concepire la Storia per renderla piacevole come sorseggiare una tazza di caffè: lontano dai nozionismi scolastici e dalle influenze politiche, il blog “Coffee and History” offre in “pillole” la storia dei più importanti personaggi ed eventi storici del ’900. Noi di IDEA questa settimana abbiamo intervistato Maddalena Ba­rale, voce e volto femminile del progetto per scoprirne di più.

Maddalena, come nasce ed è strutturato il vostro progetto?
«Il progetto nasce nel 2015 da un’idea di Roberto Rossetti ed Ettore Poggi, grandi appassionati di storia. Io sono entrata a farne parte alla fine del liceo; dallo scorso anno, a gennaio 2019, abbiamo potenziato la parte video attraverso il nostro ca­nale You­Tube per poter raggiungere un pubblico più am­pio: il dialogo virtuale, ma diretto, con le persone attraverso bre­vi video può risultare più piacevole della lettura di un articolo storico».

Un team tutto monregalese.
«Siamo una squadra affiatata: Roberto, laureato in Scienze storiche presso l’Università di Tori­no e docente di sto­ria all’Istituto alber­ghiero di Mondovì e al Cen­tro di formazione professionale cebano-monregalese, si oc­cu­pa del­la ricerca delle fonti, della verifica delle stesse e della scrittura dei testi; Et­tore, laureato in Scienze della comunicazione a To­­­rino e titolare della “Ettore Poggi movies”, è un “ma­go” del­la post-produzione e gestisce la parte di riprese e montaggio».

Tu, invece, hai sviluppato una particolare passione per la recitazione, vero?
«Al momento frequento il terzo anno della facoltà di Economia e commercio. Mi sono diplomata al liceo scientifico, ma ho sempre avuto una grande passione per la recitazione e il teatro. Così ho studiato sei anni con la Compagnia “il Mela­rancio” di Cuneo; in seguito, ho frequentato un corso di doppiaggio al Punto Rec di Torino di Donato Sbodio e mi sono de­dicata per due anni al canto con Pa­ky Scognamiglio (“vocal co­ach” di molti artisti, tra i quali Elodie e Mahmood, ndr); in­­fine, ho svolto due anni al­l’Ac­cademia Mts di Milano, presso la quale mi sono diplomata».

Il vostro obiettivo?
«Cerchiamo di far conoscere la Storia, anche quella più recente. Un po­polo senza memoria non può avere futuro. Lo scrittore Ugo Ojetti diceva che l’Italia è un Paese di contemporanei senza antenati né posteri perché senza memoria di sé stesso. Noi cerchiamo di contribuire al “mantenimento” della memoria collettiva, spiegando i fatti storici, politici, sportivi e di costume».

Come scegliete gli argomenti?
«A fine mese ci incontriamo per riordinare le idee e progettiamo i video programmandone il lancio in concomitanza con anniversari di persone importanti o avvenimenti storici, in modo da proporre al pubblico una sorta di approfondimento su un determinato personaggio o fat­to.

Iniziamo con la ricerca delle fonti, cui segue la scrittura del testo, che io provvedo a studiare meticolosamente, “segnando” la dizione; poi viene la par­te più tecnica: a seconda del lavoro che vogliamo realizzare ci incontriamo in studio per gi­rare il video con il “green screen” (tecnica che consente di sovrapporre immagini nei video, ndr) o all’esterno; alcune parti vengono registrate solo a vi­deo, altre solo con la voce, Ettore si occupa della fase successiva che consente di finalizzare il filmato che viene poi diffuso su Internet».

Storia, ma anche promozione del territorio, visto che spesso il Monregalese fa da cornice alle vostre opere multimediali.
«Nell’aprile 2019, abbiamo am­bi­entato a Villanova e Mon­do­vì il video sull’ultimo discorso pronunciato da Mar­­tin Lu­ther King, ovvero su quello che tenne il 3 aprile 1968, a Memphis, prima di ve­nire assassinato.

Ave­vamo fat­to lo stesso con l’esperienza di Walt Disney e la caduta del muro di Berlino, ambientandole rispettivamente pres­so lo “sca­lone” e il cam­po da calcio “Gasco” di Mon­dovì. Ambien­tare al­cuni eventi in luoghi diversi rispetto a quelli in cui si sono svolti realmente contribuisce a far percepire la Storia come più vicina».

Vi fermerete ai fatti del ’900?
«Ci occupiamo principalmente di quel periodo storico in quanto sono disponibili più fonti e un maggior numero di foto e video; inoltre, quello è un secolo decisamente più conosciuto e, quindi, capace di catturare meglio l’interesse delle persone. Se si presenterà l’occasione, ci dedicheremo anche a fatti meno recenti con lo stesso entusiasmo che ci spinge a raccontare la storia moderna».