La lettera di Maurizio Marello per il 25 aprile: “Festa della liberazione e del coraggio”

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75 anni di libertà. Forse non ci avevamo mai pensato come in questi giorni in cui siamo costretti a casa. Limitati nelle libertà di movimento.

Nel ventennio fascista i limiti erano ben altri. Dalle libertà di pensiero, a quelle di parola e di espressione politica.

La lotta partigiana ci liberò da queste prigioni. Ci restituì dignità. Ci diede la Costituzione e con essa i diritti e i doveri che fondano la nostra esistenza personale e comunitaria.

Dal settembre del 1943 all’aprile del 1945. Venti mesi di lotta dura, di sofferenze. Un popolo, provato da anni di propaganda e di guerra, che seppe reagire, spinto da energie morali più forti dei soprusi e delle ingiustizie.

Che cosa straordinaria fecero quei giovani. Comunisti, cattolici, socialisti, monarchici, liberali: tutti uniti da un unico desiderio, la libertà. In molti persero la vita. Ma non invano.

A loro, artefici di quella Resistenza unica e irripetibile, va il nostro grazie per sempre. A loro dobbiamo ispirare il nostro comportamento in questo tempo.

Un oggi difficile, incerto come mai lo era stato dopo quegli anni terribili della dittatura e della guerra.

In una parola dobbiamo “prendere il loro coraggio”. Si, ci serve quel coraggio. Per vincere lo sconforto delle perdite umane. Per ricominciare le nostre vite. Per lottare nel lavoro e nelle difficoltà economiche.

Questo 25 aprile sia per tutti noi la festa della liberazione dalle nostre paure. La festa del coraggio.

Buona vita a tutti.

Maurizio Marello – Consigliere Regionale del Piemonte