Agricoltura e Covid-19: il Senatore Mino Taricco spiega le mosse del Governo per fronteggiare l’emergenza

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Il Senatore Mino Taricco, con una lettera aperta, precisa le azioni che il Partito Democratico, il Ministero dell’Agricoltura ed il Governo tutto stanno mettendo in campo per fronteggiare i problemi del comparto agricolo a seguito dell’emergenza Covid-19.

Sono molteplici le azioni sia a livello Parlamentare, in Aula e nelle rispettive Commissioni, sia a livello di Governo che sono state assunte nelle ultime settimane, a cavallo tra l’emergenziale e lo strutturale, per far fronte alla emergenza lavoro/manodopera, che in agricoltura era già complessa prima della diffusione del virus. Per questo – afferma il Senatore Taricco – quanto la caricatura macchiettistica delle iniziative di governo è inaccettabile, e per questo ho voluto riportare in modo puntuale alcuni dei contenuti di emendamenti e atti di indirizzo approvati dal Senato che delineano in modo compiuto la posizione delle Commissioni parlamentari e del Governo sul tema manodopera/lavoro nel suo complesso in agricoltura in questo non facile momento per il settore”.

Infatti – continua il Senatore – in sede di conversione del Decreto 18/2020, sono state approvate, per ora in Senato, alcune prime misure di semplificazione come per esempio la proroga dei permessi di soggiorno in scadenza fino a fine anno, le visite mediche con valenza annuale, l’estensione alle parentele fino al 6° grado che non integrino in ogni caso un rapporto di lavoro autonomo o subordinato, senza dimenticare le difficili realtà delle aree montane”.

Inoltre, continua Mino Taricco primo firmatario dell’Ordine del Giorno agricoltura di maggioranza: “con l’approvazione dell’Ordine del Giorno che indica una serie di contenuti per il Decreto di fine Aprile, il Governo si è impegnato a procedere in tempi rapidi alla verifica del fabbisogno di lavoro nei comparti agricolo ed agroalimentare sull’intero territorio nazionale, a garantire l’emersione del lavoro e l’incontro legale e trasparente tra domanda e offerta di lavoro agricolo anche valutando forme di riduzione o esonero contributivo dei percettori di reddito di cittadinanza, pensionati e lavoratori in cassa integrazione, oltre a semplificazioni legate alla codatorialità, a garantire l’allestimento di locali di alloggiamento per i braccianti e una accelerazione del flussi, nel quadro di una valutazione complessiva dei fabbisogni di lavoro agricolo”.

Si riporta in calce il testo originale della Lettera

Egregio Direttore,

ho visto in questi giorni rappresentazioni caricaturali dell’azione che il Partito Democratico, il Ministero dell’Agricoltura e il Governo tutto, stanno mettendo in campo per fronteggiare i problemi del comparto agricolo a seguito dell’emergenza Covid-19 e vorrei sul tema esprimere alcune considerazioni.

In merito alla questione manodopera, in questa situazione molto complessa non solo da quest’anno ma enormemente aggravatasi in quest’ultima emergenza, ci si è mossi mettendo in campo un insieme di interventi a cavallo tra l’emergenziale e lo strutturale, in particolare:

il Senato ha già approvato, e nei prossimi giorni lo sarà alla Camera, in sede di conversione del Decreto 18/2020 , alcune prime misure di semplificazione, dalla proroga dei permessi di soggiorno in scadenza fino a fine anno, alle visite mediche con valenza annuale, alla estensione delle parentele dal 4° al 6° grado delle prestazioni da loro svolte che non integrano in ogni caso un rapporto di lavoro autonomo o subordinato, e poi per le sole aree montane di cui alla Legge 97 del 1994 fino alla fine dell’emergenza Covid-19 le disposizioni che non integrano rapporto di lavoro, si applicano anche ai soggetti che in generale offrono aiuto e sostegno a tutte le aziende agricole;

e, sempre nella conversione del citato DL 18/2020, è stato approvato nell’ “Ordine del Giorno agricoltura di maggioranza” (uno dei dieci che indicano al Governo per conto della maggioranza che lo sostiene, i contenuti per il Decreto di fine Aprile) di cui sono stato primo firmatario, un ulteriore insieme di misure per affrontare il tema lavoro e manodopera in agricoltura che impegna il Governo a prevedere di:
1- procedere in tempi rapidi alla verifica del fabbisogno di lavoro nei comparti agricolo ed agroalimentare sull’intero territorio nazionale, così da affrontare e risolvere il problema delle imprese di garantirsi manodopera per le produzioni, e dunque la loro stessa sopravvivenza in tempi di necessità;
2- garantire, laddove sia necessario, l’emersione del lavoro e l’incontro legale e trasparente di domanda e offerta di lavoro agricolo, al fine di garantire per questa via anche la salubrità dei luoghi di lavoro e di vita per la numerosa manodopera bracciantile, che la protegga, assieme alla società tutta, da una potenziale emergenza sanitaria per rischio pandemico;
3- favorire, per le campagne di raccolta in arrivo, l’assunzione con esonero contributivo dei percettori di reddito di cittadinanza, pensionati e lavoratori in cassa integrazione, prevedendo non solo le opportune modifiche normative che lo rendano possibile per il periodo dell’emergenza, ma soprattutto appositi incentivi, sia per i datori di lavoro, per i quali potrebbe essere previsto un esonero contributivo, e per i lavoratori, la cumulabilità fino a 5mila euro, il non computo a fini impositivi, con modalità semplificate;
4- semplificare le condizioni legittimanti il ricorso agli istituti della codatorialità e del distacco, attribuendo al legame tra socio e cooperativa la stessa valenza del contratto di rete ai fini dell’operatività degli istituti del distacco e codatorialità;
5- garantire l’allestimento di locali, anche abbandonati o in disuso, per un congruo alloggiamento dei braccianti, con adeguati livelli di precauzione e tutela, ai fini anche della prevenzione del COVID-19, aumentando al tempo stesso i controlli;
6- a riaprire, il prima possibile, il flusso dei lavoratori agricoli interrotto dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, in particolare dall’Est Europa, ivi inclusa la realizzazione del c.d. “corridoio verde” e la promozione di iniziative simili con tutti i Paesi di provenienza dei lavoratori stagionali agricoli;

i Ministeri dell’Agricoltura, del Lavoro e dell’Interno hanno avviato già nelle scorse settimane una mappatura dei fabbisogni di lavoro agricolo, peraltro prevista come azione prioritaria nel Piano

triennale di prevenzione e contrasto al caporalato, e stanno lavorando all’avvio rapido di una piattaforma per l’incontro tra domanda e offerta in campo agricolo.

Quanto sopra riportato non sono sparate o battute da comizio, ma contenuti puntuali di emendamenti e atti di indirizzo approvati dal Senato che delineano in modo compiuto, e non come macchiettisticamente rappresentato da alcuni rappresentanti delle opposizioni, la posizione delle Commissioni parlamentari e del Governo sul tema manodopera e lavoro nel suo complesso in agricoltura in questo non facile momento per il settore.

Con la sola volontà di fare chiarezza, grato per la diffusione.

Roma, 20 aprile 2020

Mino Taricco