In quarantena da covid giovani aiutano giovani

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La quarantena imposta dal dilagare del coronavirus non ferma l’intraprendenza e il dinamismo dei giovani di Alba. Alcuni di loro, infatti, si sono organizzati per fornire supporto agli studenti
più giovani, a favore dei quali intendono dedicare tempo e conoscenze, in modo da supportarli
nelle lunghe giornate a casa, soprattutto per quanto riguarda lo svolgimento dei compiti e delle attività legate al percorso scolastico.
Il gruppo di volontari è pronto a entrare in azione, ma desidera che il servizio venga in qualche
modo ufficializzato dal Comune. Per questo, nei giorni scorsi, due dei promotori, il consigliere comunale di opposizione Ester Marello e lo studente universitario Gioele Giachino, hanno indirizzato una lettera a tutti gli amministratori del Comune di Alba, in modo da accendere
i riflettori sull’iniziativa.

«L’emergenza sanitaria ha colpito in maniera dura e inaspettata e il primo pensiero non può
che andare a chi la sta affrontando in prima linea, in condizioni difficili e non sempre in piena sicurezza: medici, infermieri, lavoratori, forze dell’ordine e forze armate, volontari, amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni nazionali », esordiscono i due giovani
nella lettera. E proseguono: «Come giovani studenti universitari abbiamo la fortuna di poter stare a casa senza problemi e di poter seguire a distanza le lezioni, ma ci siamo interrogati
su come poter dare il nostro contributo alla “causa pubblica”, ovviamente restando presso il nostro domicilio, in ottemperanza alle giuste restrizioni, consapevoli che stia a ognuno  contribuire con il proprio mattoncino. Abbiamo quindi pensato che noi studenti universitari,
magari insieme a quelli dell’ultimo anno di scuola superiore, potremmo mettere a disposizione qualche ora a settimana del nostro tempo, a titolo gratuito, per offrire un aiuto “a distanza” nello studio e nei compiti a ragazzi e ragazze più piccoli di noi, prendendo come “target” gli studenti delle scuole medie e superiori».
Il progetto trae ispirazione da un’analoga iniziativa che è stata avviata di recente nel braidese.
Lo confermano Marello e Giachino: «Questo pensiero è anche che nato guardando a una realtà
a noi vicina, quella di Bra, dove è stato attivato un servizio per il supporto nello studio agli studenti delle scuole superiori da parte del Comune, che si avvale della collaborazione dell’Informagiovani».
Da qui l’idea di rivolgersi all’Amministrazione comunale.
«Speriamo che il nostro progetto, già definito nei dettagli, possa essere utile e che possa
essere valutata un’eventuale sinergia con realtà locali attive nell’ambito scolastico. Sta a ciascuno sentirsi parte di una comunità e contribuire secondo le proprie possibilità, consapevoli
del fatto che nessuno vada lasciato indietro, specie chi vive già in condizioni di difficoltà», concludono Ester Marello e Gioele Giachino.