Il Museo della Scrittura Meccanica di Bra, Scarzello: “Mi colpì una Remington 10, fu un colpo di fulmine. La comprai e fu l’inizio della passione” (FOTO)

Un Museo unico nel suo genere, ideato e curato con passione, tanta passione! Parliamo del Museo della Scrittura Meccanica, una "creatura" voluta dal braidese Domenico Scarzello e che si trova all'interno dello stabilimento della Bra Servizi, in corso Monviso a Bra

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Domenico Scarzello

Un Museo unico nel suo genere, ideato e curato con passione, tanta passione! Parliamo del Museo della Scrittura Meccanica, una “creatura” voluta dal braidese Domenico Scarzello e che si trova all’interno dello stabilimento della Bra Servizi, in corso Monviso a Bra. Assolutamente da visitare, non appena sarà terminata l’emergenza sanitaria in corso. Abbiamo raggiunto telefonicamente il direttore Scarzello, per una piacevole chiacchierata.

Dov’è nata questa passione?

20 anni fa, frutto di una casualità. Durante una gita fuori porta nel Torinese, ma la mia moto si fermò. Dovendo aspettare i soccorsi, passeggiando vidi un mercatino di antiquariato. Mi colpì una Remington 10, fu un colpo di fulmine. La comprai e fu l’inizio della passione. Un mentore mi insegnò come smontarle e aggiustarle. Oltre all’opera di restauro, va detto che tutte le macchine esposte al Museo sono funzionanti. Un Museo unico! La Remington 10 è appena tornata dopo essere stata utilizzata in un film a Palermo, una novella di Camilleri che andrà in onda tra un mese sulla Rai. Sei altre macchine hanno girato il film di Enrico Piaggio“.

L’idea del Museo?

Un’intuizione di mia moglie Sonia. Avevamo il problema dello spazio a casa, allora fu deciso di dedicare una parte dell’azienda Bra Servizi, al Museo della scrittura meccanica. Una perla dove si possono trovare dei reperti e dei modelli veramente unici. Compie 6 anni, adesso nel 2020 e contiamo più di 700 macchine. 320 sono esposte al Museo e le altre sono nel laboratorio di casa. Man mano, faccio una rotazione delle macchine per dare visibilità a tutte. C’è la celebre Lettera 22, con cui hanno scritto personaggi del calibro di Giovanni Arpino, Oriana Fallaci, Indro Montanelli. La portatile Olivetti più conosciuta al mondo“.

La macchina più particolare?

All’interno del Museo è esposta la prima macchina da scrivere al Mondo, è del 1872. A livello meccanico, il primo pc è italiano, la mia calcolatrice è italiana, il nastro delle macchine da scrivere e la carta carbone sono due invenzioni italiane, siamo stati dei grandi inventori, ma non abbiamo saputo valorizzare le nostre scoperte. Anche se è un onore essere italiani“.

La prossima macchina da mettere in vetrina?

La risposta è tante! Sono talmente particolari quelle che mancano che so che sono in mano a collezionisti. Il sogno è la Malling Hansen, una macchina sferica dal costo di più di 120 mila Euro. Penso che rimarrà un sogno!“.

Prossimi obiettivi del Museo?

Molti e sono legati all’Associazione Italiana Collezionisti Macchine per Ufficio d’Epoca (da scrivere e da calcolo), di cui ho il privilegio di essere presidente. Raggruppa soci da tutta Italia e il Museo è la sede del sodalizio. Compiamo 25 anni, quest’anno, però abbiamo dovuto rinviare i festeggiamenti. Cadono, anche, i 70 anni dall’invenzione della Lettera 22“.