“Destini incrociati”, la rassegna del teatro carcerario, sbarca a Saluzzo (VIDEO E FOTO)

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“Destini Incrociati”, questo è il nome del progetto sbarcato a Saluzzo.

Proprio questa mattina ha avuto luogo l’inaugurazione, presentata all’interno dei locali della Castiglia, struttura rappresentativa in tal senso, ex carcere saluzzese, e attualmente museo carcerario.

Questo progetto rappresenta una rassegna nazionale di teatro in carcere, che per la prima volta, viene ospitata in Piemonte, nel territorio della provincia di Cuneo.

Primo intervento, presentato dal presidente del coordinamento Nazionale del teatro in carcere Vito Manoia, e Grazia Isoardi responsabile delle “Voci Erranti” e del laboratorio teatrale in carcere saluzzese, è stato quello del sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni: “Per la nostra città è un grande onore essere palcoscenico di questa rassegna, un ringraziamento particolare alla compagnia “Voci erranti” che collabora con la nostra amministrazione da anni, il coinvolgimento di tanti enti e istituzioni e delle comunità sono il sintomo di grande impegno e di alta qualità del progetto“.

Fiammetta Rosso, assessore alle politiche sociali del comune di Saluzzo: “Per noi è un grande onore ospitare questo progetto, dopo città importanti come Roma, Firenze, Genova, Pesaro, ora la nostra città ha la possibilità di essere palcoscenico di questo progetto, anche il nostro cittadino onorario, Silvio Pellico, ha scritto le più belle cose, all’interno di un edificio carcerario, proprio come il luogo che oggi ci ospita, un luogo che è stato il carcere saluzzese per moltissimi anni, e che oggi è sede del museo carcerario. C’è però un’altra ragione per la quale , ospitare destini incrociati è per noi un onore e una gioia, ed è il riconoscimento che hanno in questo momento “le voci erranti”, laboratori teatrali all’interno di scuole centri diurni, carceri, proponendo una visione di integrazione e di riscatto, che ha avuto modo di entrare all’interno del carcere, coinvolgendo circa 40 detenuti all’anno proponendo un momento di comunità emozionante e di riflessione, vissuto durante gli spettacoli“.

Giuseppina Piscioneri, direttrice della casa di reclusione di Saluzzo: “Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato alla riuscita di questo progetto e all’amministrazione carceraria, perchè in questo scenario viene data la possibilità al detenuto di uscire proprio dal carcere per svolgere attività culturali e si viene ad azzerare quel ponte comunicativo del mondo penitenziario con quello della città esterna“.

Barbara Bruschi, vice rettrice dell’università degli studi di Torino: “Il laboratorio teatrale costituisce per i nostri ragazzi, un metodo di conoscenza dell’io, un modo per riscoprirsi e trasformarsi: prima di affrontare l’incontro all’interno del carcere effettuano proprio una sorta di trasformazione, ed una comprensione di qual è la loro posizione all’interno del mondo. Questa è una esperienza profonda che pur essendo persone volte alla professione di educatori, arrivano in prossimità della visita in carcere con preconcetti, timori e domande, come se attendessero qualcosa di particolare, capiscono cosa vuol dire essere in un’altra dimensione nel momento in cui dietro a loro si chiude un cancello, e scoprono che i detenuti, prima di essere tali sono persone. I ragazzi escono da questa esperienza molto arricchiti e con una rappresentazione e una consapevolezza diversa“.

Bruno Mellano, garante dei diritti dei detenuti della regione Piemonte: “Parte della forza del teatro in carcere è far emergere le verità nascoste, le difficoltà e le problematiche che si vivono all’interno di questi  territori di disagio, questo è ciò che sono riusciti a fare le voci erranti accompagnati da Grazia Isoardi, la quale è stata capace attraverso una politica socio culturale di dare voce a questa situazione che, forse, alle volte viene taciuta“.

Bruna Chiotti ex garante dei diritti dei detenuti nel comune di Saluzzo: “Il teatro per loro è stato un aprirsi e il modo di creare amicizie, è stato un simbolo, una crescita personale, una occasione di impegno di comprensione delle proprie capacità“.

Silvia Pirro, area politiche sociali della compagnia di San Paolo di Torino: “Il progetto si incardina in un bando a livello regionale, che ha visto protagonisti i livelli genitoriali, e questo ci permette di mettere assieme i vari elementi all’interno e all’esterno delle strutture detentive. La compagnia sostiene le attività nella convinzione dell’efficacia del teatro che possa consentire dei percorsi di professionalizzazione e formazione che può aiutare il reinserimento in società dei detenuti“.

Il programma si svolgerà nelle giornate di giovedì 12, venerdì 13 e sabato 14 in diverse location a Saluzzo (La Castiglia, il Teatro Civico Magda Olivero, l’Antico Palazzo Comunale e la Casa di Reclusione “Morandi”), con un’incursione a Savigliano, dove è previsto un appuntamento al Teatro Milanollo, con una variazione in questo ultimo appuntamento dovuto alla mancata autorizzazione da parte della magistratura, la quale ha negato l’uscita alle donne detenute del carcere della Campagna Oltremura del carcere Pagliarelli di Palermo.

La serata si terrà comunque, e sarà ricca di interventi e contenuti, una preziosa occasione per conoscere o tanti artisti e operatori del settore, e sarà proiettato lo spettacolo che avrebbe dovuto essere svolto in diretta , l’ingresso è gratuito, ed è importante la partecipazione, per sostenere il progetto e fare in modo che il gruppo possa ricevere l’affetto e il desiderio di condivisione.

Per avere informazioni sul programma completo ed i vari costi degli spattacoli  consultare il sito:

http://vocierranti.org/destini-incrociati-news/.