Progetto PCTO: futuri periti agrari in Valle Grana

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A giugno dello scorso anno scolastico e a settembre di quello attuale, le classi terze dell’Istituto Virginio – Donadio hanno soggiornato per quattro giorni in Valle Grana nell’ambito del progetto PCTO (ex Alternanza scuola lavoro).

Gli studenti hanno incontrato diverse realtà, spostandosi a piedi tra i valloni in
ambienti di media-bassa montagna adatti per tutte le stagioni e per qualsiasi tipo di escursionismo; si sono confrontati con opere artistiche ed architettoniche (cappelle di San Bernardo e Mauro, san Sebastiano, e santa Maria della valle) rappresentative di epoche storiche in cui le nostre valli godevano di prosperità economica e governi illuminati.

Gli studenti hanno conosciuto dal vivo attività produttive del passato che raccontano la storia e l’economia di un popolo (fucine, mulini, cave di loze); sono stati non solo spettatori, ma parte attiva nella pulizia dei sentieri, nella scelta delle materie prime per i laboratori di produzione degli sciroppi a “ L’Ostal “e del pane all’azienda agricola “Valgrana”.
Armati di cartine e di righello, sono stati protagonisti nella scelta dei “termini” e nella scerbatura della lavanda all’azienda “La Courdeto” di Monterosso Grana.

E’ stata grande l’emozione di partecipare alla ricerca, con i cani, del tartufo nero di Montemale, accompagnati da esperti come Franco e Fabrizio, e di assistere alla Produzione del Castelmagno con Emanuele, del caseificio “Alta Valle Grana”.

Fare la conoscenza della razza bovina Bruna alpina all’azienda “la Bruna” e delle capre Camosciate all’azienda di Filippo Renaudo di Valgrana, vedere all’ opera la macchina per il diserbo meccanico dell’aglio e il laboratorio di trasformazione della “Fattoria dell’aglio” sono state occasioni formative di grande valore.

Le prove di degustazione di sciroppi, focacce, creme all’aglio, allo zafferano e Castelmagno hanno arricchito e contribuito a rendere più “buona” l’esperienza, aprendo nuovi orizzonti per la mente e per il gusto.

Di questi quattro giorni, le cose più belle sono state comunque lo stare insieme, condividendo il lavoro e la fatica della camminata, spartirsi l’acqua della borraccia, imparare da un compagno come si realizza una canaletta di scolo o come si usa un seghetto e incontrare imprenditori che fanno cose un poco “ strane” in posti “complicati”.
La creatività e la fantasia degli studenti sono state stimolate da questi incontri e “Chissà…forse anch’io un giorno…in quel posto potrei…”.

Farsi carico e condividere la responsabilità dei compagni diversamente abili, le sedie a rotelle da spingere scegliendo il percorso più agevole, lo stare vicino al compagno che dorme per la prima volta lontano dalla famiglia, motivare l’amico affinchè non resti indietro. E poi la sera: doppio giro di gnocchi o lasagne e tante risate, scoprendo che il cellulare non è indispensabile e ci si può divertire anche senza essere “connessi”!

c.s.