Home Articoli Rivista Idea L’omaggio di Grinzane ad Anne-Sophie Pic

L’omaggio di Grinzane ad Anne-Sophie Pic

La chef francese tristellata ospite dei “Dialoghi del gusto nei paesaggi Unesco” della enoteca regionale piemontese “Cavour”

0
480

Domenica scorsa i “Dialoghi del gu­sto nei paesaggi Unesco” organizzati dall’enoteca regionale piemontese “Cavour”, nella loro terza edizione, sono stati declinati al femminile grazie alla pre­senza della chef An­ne-So­phie Pic, l’unica donna con tre stelle Michelin in Fran­cia, o­maggiata «per la creatività e la de­licatezza con cui ha in­cro­ciato i sapori dell’orto con l’altrove, cercando l’armonia nell’equilibrio dei contrasti».
Per le colline dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Mon­­­ferrato promossi
dal­l’Or­ganizzazione delle Nazioni U­nite per l’educazione, la scienza e la cultura, così come per le eccellenze gastronomiche del territorio, per i grandi, impareggiabili vini di queste colline e per il tartufo bianco d’Alba è stata un’ulteriore prova di ma­tu­rità, nella consapevolezza che soltanto nella co­noscenza e nel confronto con le migliori e­sperienze, “visioni” e intelligenze si possano trovare gli stimoli per crescere ancora.
Di qui l’idea di favorire, anzi promuovere, dialoghi tra cucina e paesaggio, tra saperi e
sa­pori, tra tecnica e “terroir”, tra locale e internazionale, tra tradizione e innovazione.
Ma l’incontro del 28 aprile nel castello di Grinzane con Anne-Sophie Pic, introdotto dal presidente dell’enoteca regionale piemontese “Cavour”, Tomaso Zanoletti, e guidato dalle do­mande di Enzo Vizzari, direttore della sezione “Guide” del gruppo editoriale “L’espresso” e redattore capo delle guide “Ristoranti d’Italia”, con la preziosa partecipazione di Enrico Crippa, chef tre stelle Michelin del ristorante “Piazza Duomo” di Alba, è stato anche una grandissima lezione sul valore della semplicità e della cordialità nei mondi della relazione e della co­municazione.
L’omaggio del territorio alla prestigiosa chef transalpina è stato molto caloroso, simbolicamente espresso attraverso un vecchio tralcio di Nebbiolo se­zionato e ricomposto a forma di cuore, come una vera opera d’arte della na­tura.
Da parte dei Consorzi di tutela attivi nel territorio Unesco so­no stati quindi omaggiati i vini più rappresentativi.
Infine l’evento è stato suggellato da una “stretta di mano” con un cane esperto nella ricerca del tartufo bianco d’Alba che ha certificato l’interesse di madame Anne-Sophie Pic verso i prodotti di queste colline.
La chef, esponente di una grande dinastia di ristoratori che ha preso avvio a Valence, città ca­poluogo del Dipartimento della Drôme, nella Valle del Rodano, e oggi ha locali di qualità sparsi nei cinque continenti, è stata invitata dopo che nel 2017 i ri­flettori si accesero su Yannick Alleno e l’anno scorso su Fer­ran Adrià, altri veri “mostri sacri” della cucina d’autore.
Come spiega Luciano Bertello, che ha contribuito all’organizzazione della manifestazione, come per quelle precedenti, «si tratta di un progetto che l’enoteca regionale piemontese “Ca­vour” ha pensato per dare contenuti al riconoscimento con cui, nel giugno di cinque anni fa, l’Unesco ha eletto i nostri paesaggi vitivinicoli a patrimonio mondiale dell’umanità».