DOPO LA MAXI-SQUALIFICA, RIECCO LUCA PERRI: “Torno nel 2019 con il Bisalta, perchè ho ancora voglia di calcio”

Il 48enne bomber pronto al ritorno in Seconda dopo la maxi-squalifica: "Sbagliai e pagai, ma non dimentico quel giorno. Che effetto esordire di nuovo 30 anni dopo la prima volta"

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In foto, Luca Perri nella sua ultima stagione al Busca (marcato da De Stefano)

Perri non passa mai di moda, nemmeno a quasi 48 anni. Il calcio è strano, direbbe qualche telecronista affermato, e regala emozioni e sensazioni strane come quelle che una delle bandiere del calcio dilettantistico cuneese degli ultimi decenni sta per vivere.

Luca Perri torna a giocare. E lo fa poco distante dalle cinquanta primavere. Il 31 dicembre, tra due giorni, terminerà una squalifica lunga due anni e mezzo e lui potrà tornare in campo, con la maglia del Bisalta, pronto a vivere un’ultima impressionante sfida.

“Mi sono arrivate le scarpe oggi (ieri, ndr), non vedo l’ora. Abbiamo un’amichevole a Chiusa Pesio contro il Pedona e poi via con la preparazione in vista delle gare ufficiali del 2019. Fa effetto rientrare dopo così tanto tempo, non lo nego, ma la fame è quella dei bei tempi. Ho la speranza di fare bene, senza particolari aspettative. La società vuole vincere il campionato e io cercherò di dare il mio contributo da riserva, a partire dalla finale di Coppa che giocherò, per via della squalifica di Donatacci, il vero bomber della squadra”.

Classe 1971, Luca è fermo dalla primavera del 2016, dopo i fattacci avvenuti nel match-playout di Prima Categoria contro il Dogliani, quando colpì al volto l’allora direttore di gara, reo di aver assegnato il rigore che sancì, di fatto, la retrocessione buschese in Seconda. È lui a ricordare data e fatti: “Era il 22 maggio 2016, non ho bisogno di andare a cercare sul web. Non dimenticherò mai quella data. So di aver sbagliato, non lo nego, anche se incisero molti fattori che non voglio stare qui a ricordare. Ho pagato per quanto dovevo, per un fatto che fu il culmine di un’annata-no, in cui né il Busca né il sottoscritto avrebbero dovuto essere lì, a giocare quella partita. Un rigore del genere, dubbio ed in un momento cruciale, fu la goccia che fece traboccare il vaso per me. Ora ho solo voglia di chiudere lasciando un bel ricordo in questi ultimi 4-5 mesi”.

Mesi ancora da protagonista, per un nuovo esordio, esattamente 30 anni dopo il primo: “Ricordo ancora la prima volta tra i grandi: era il 1988 e fui acquistato dalla Fossanese ancora prima di fare il militare. Vincemmo Prima Categoria e Promozione, approdando nel campionato superiore dopo un biennio-super. Ora, il Bisalta: avevo altre offerte ma qui c’è un grande gruppo e voglio fare bene, con un desiderio particolare: poter giocare con D’Errico, un grande uomo ed un’ottima persona. Siamo pronti, ci siamo calati nella categoria dopo alcune difficoltà e possiamo vincere”.

Nel 1988 c’era ancora un muro a dividere l’Europa e nel mondo del calcio andava di moda il Milan di Sacchi e degli olandesi. Ora il muro non c’è più, il Milan è degli americani, la naja e la Fossanese appartengono al passato. Ma Perri è ancora lì, per un nuovo esordio, trent’anni dopo.