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Carpe Noctem et Diem a Pollenzo. Una cucina creativa e mai banale

Un locale raffinato anche con tavoli esterni affacciati su una corte ed un elegante giardino

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Il suo entusiasmo e il suo sorriso conquistano, met­tendo al contempo a proprio agio chiunque interloquisca con lui. Gian Battista Asteggiano, conosciuto da tutti come  “Gibo”, da quattordici anni si muove con disinvoltura e nota professionalità nell’ambito dell’accoglienza, grazie a Carpe Noctem et Diem, noto punto di riferimento turistico nel cuore di Pollenzo, la quasi bi­millenaria frazione di Bra.

«L’esordio ci ha visti cominciare con attenzione ai vini e a piccoli stuzzichini e poi, dopo un anno, siamo diventati anche ristorante, non trascurando mai l’amore verso le etichette locali e non solo. Molta strada abbiamo percorso, sempre nel nome di un’avanguardia che abbiamo cercato di mantenere nella cucina, ma anche nello stile del locale. Abbiamo così avviato, a partire dal 2018, la ristrutturazione di sala e cucina che ha coinvolto anche un po’ l’idea e le proposte gastronomiche a cui ci ispiriamo. Vivendo in una terra vocata come quella di Langa e Roero, non possiamo certo trascurare completamente la tradizione, ma desideriamo attingere al meglio di questa filosofia per portare in tavola assaggi variegati e più moderni, concretizzati in “menu” particolari: il primo alla carta classico e un secondo che permetta la scelta di una degustazione composita tra più antipasti come due assaggi caldi e due freddi, un primo o un secondo. Questa proposta ha incontrato il gradimento dei nostri clienti, che amano esplorare, assaggiare più  portate e, se vogliamo, anche… mangiare con gli occhi, viste la cura e la qualità dell’impiattamento che offriamo».

Negli anni è cambiato anche lo stile, l’approccio verso il cibo anche al ristorante, vero?
«Sì, è così.  Innanzitutto è vincente l’idea di una cucina espressa: pensata, preparata e servita
in tavola. A ciò si aggiunge la volontà di usare solo prodotti di stagione e di alta qualità. Desideriamo proporre sì una cucina tradizionale, quella legata al territorio, con la quale sono state scritte la nostra storia e la nostra cultura culinaria, con un’attenzione particolare ai metodi di cottura e all’apporto di grassi. Noi, poi, siamo profondi conoscitori della carne
che rappresenta un buon motivo per venirci a conoscere, ma devo dire non l’unico. Ciò che
ci contraddistingue in fondo è lo spirito che applichiamo ogni giorno, con il quale cerchiamo
di garantire al cliente buona cucina, ma anche un servizio professionale e al tempo stesso informale, mettendo al centro del nostro interesse le esigenze e la soddisfazione dei commensali. Pranz­are o cenare al ristorante non dev’essere una costrizione, ma rappresentare un piacere, un momento felice di svago in cui il cibo rappresenti una scoperta interessante e,
a mio giudizio, anche un’emozione creativa e un po’ fantasiosa».

Per riuscire al meglio in questa attività è solo?
«Carpe Noctem et Diem si avvale fondamentalmente di una conduzione familiare che ben si armonizza con il prezioso supporto anche di collaboratori. A rendere per me importante questo lavoro è il rapporto umano, la buona si­nergia con tutto il “team” che è poi anche lo specchio fedele del­l’armonia percepita nella degustazione delle nostre portate».

Carpe Noctem et Diem dispone di un bel giardino interno…
«È sempre stato un mio “pallino”, e nel tempo ho cercato di migliorarlo, rendendolo vivibile nella bella stagione con comodi dehors e sedute confortevoli che permettessero una piacevole permanenza all’aperto per vivere appieno il momento dell’aperitivo che di solito precede la cena».

Un esterno che in estate diventa occasione di momenti di festa…
«Verissimo. Abbiamo in programma un ricco calendario di appuntamenti da vivere sotto le stelle a Pollenzo, per mixare con amici buona cucina, buoni vini e piacevole senso dell’ospitalità».

Nel futuro ci sono tante novità!
«Guai non fosse così. Guardare avanti è lo stimolo dell’imprenditore, ma è anche una forte motivazione al miglioramento. Mette­remo a fuoco, il prossimo anno, al­cune innovazioni, taluni am­pliamenti sempre nel nome di una passione e di un amore verso questa professione che non rallenta, ma accelera verso una cucina più personalizzata e sempre più univoca nel nome della differenza».

Essere, pensare differente, vedere le cose da altre prospettive ha un significato per Gian Battista: è un modo per progredire personalmente e lavorativamente.

Steve Jobs diceva che le «persone così pazze da pensare di cambiare il mondo… sono quelle che lo cambieranno davvero».

E allora, cari lettori di “IDEA”, segnatevi questo indirizzo: Carpe Noctem et Diem, via A­medeo di Savoia 5, Pollenzo (Bra); cell. 339-1019233.

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