Saluzzo: appuntamento a Casa Cavassa, 7 giugno ore 16.30 | Presentazione dei restauri effettuati in collaborazione con il Centro di Restauro La Venaria Reale

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Giovedì 7 giugno alle ore 16.30 presso Casa Cavassa saranno presentati i risultati dell’intervento di restauro e ricerca condotto da docenti ed allievi del primo anno del Corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni culturali (settore PFP1) del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” durante gli anni accademici 2016-2017 e 2017-2018.

Oggetto del percorso didattico è stato il restauro della collezione di 14 oggetti lapidei erratici esposti dal marchese E. Tapparelli d’Azeglio nel loggiato esterno di Casa Cavassa fin dallla fine dell’Ottocento.

L’obiettivo di tale operazione è di porre le basi per un futuro riallestimento della collezione.

Il Comune di Saluzzo, attraverso la mediazione del personale della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Province di Alessandria Asti e Cuneo (ed in particolare del funzionario dott.ssa Valeria Moratti), ha avviato una proficua con il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” fin dall’ottobre 2016: le collezioni di Casa Cavassa vengono messe a disposizione per l’attività didattica del Centro, potendo così essere sottoposte a restauro nonché ad attività di ricerca storico-artistica.

In ragione degli obiettivi del progetto, l’evento ha ottenuto il logo dell’Anno Europeo del Patrimonio (per maggiori informazioni: http://annoeuropeo2018.beniculturali.it/eventi/casa-cavassa-la-collezione-lapidea-del-marchese-tapparelli/).

Il lapidario di Casa Cavassa

Fin dalla creazione del museo, negli ultimi decenni dell’Ottocento, il loggiato è stato adibito a lapidario: la maggior parte degli oggetti (tra cui capitelli in marmo con stemmi di varie famiglie nobili di Saluzzo, quali i Cavassa, i Monferrato, i Della Chiesa) facevano parte della collezione del marchese E. Tapparelli d’Azeglio. Altri oggetti sono stati invece donati in seguito alla nascita del museo, dopo il 1890, da autorevoli personaggi appassionati di storia e arte (come, ad esempio, il procuratore del re Giovanni Camerana).

Tra i vari oggetti esposti ancora oggi si segnala la vasca in pietra dell’antica fontana della Drancia, realizzata per volontà del marchese Ludovico I nel 1481.