Secondo appuntamento di “TAKE ME A QUESTION. Un progetto di interazione tra arte e spazio pubblico” | La rassegna, a cura di Andrea Lerda, si svilupperà durante tutto il 2018 a Caraglio, il progetto di Loredana Longo dal 2 al 29 aprile

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TAKE ME A QUESTION è un progetto di arte pubblica a cura di Andrea Lerda pensato per Caraglio, cittadina in provincia di Cuneo e a lungo sede del CeSAC – Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee, organo parte dell’Associazione Culturale Marcovaldo che ha chiuso i battenti nel 2016.

Il progetto prende vita su uno dei numerosi cestini pubblicitari che il Comune di Caraglio ha chiesto di installare all’agenzia Cladi Pubblicità di Torino e sparsi per tutto il centro del paese.
Individuando questo contenitore di arredo urbano come spazio dedicato alla riflessione artistica e non alla propaganda pubblicitaria, il progetto intende attivare una riflessione sul ruolo dell’arte all’interno di un territorio che per diversi anni è stato protagonista della scena artistica nazionale e internazionale.
Prendendo in prestito le parole di Vito Acconci, TAKE ME A QUESTION vede “l’arte pubblica, in quanto luogo di raccolta per le persone, [che] funge da modello per la città” Un’arte pubblica che “ristabilisce gli spazi popolati che portano a discussioni che portano a dibattiti che portano a riconsiderazioni che portano alla rivoluzione. In un mondo di centri commerciali, l’arte pubblica ristabilisce la piazza”.
TAKE ME A QUESTION chiama in causa dunque l’arte contemporanea come strumento in grado di porre interrogativi ed evocare riflessioni, stimolando una riflessione sul suo ruolo all’interno della comunità locale e globale.
10 artisti verranno invitati a realizzare un progetto site specific a cadenza mensile. Attraverso la produzione di un poster d’artista, un cestino pubblicitario diventerà l’interlocutore per mettere in comunicazione arte e spazio pubblico dando forma a riflessioni e sollecitando una partecipazione collettiva.
La dimensione di non sense che il titolo del progetto evoca è il pretesto da cui partire per l’attivazione di una riflessione critica e partecipata tra spettatore, spazio pubblico e opera.
“To take something” (in italiano “prendere qualcosa”) è l’invito a vedere l’arte come un contenitore al cui interno sono depositati significati e contenuti. “Take me a question”, frase che risulta evidentemente sgrammaticata, è a questo punto una provocazione, che volontariamente intende generare una sensazione di disturbo e di messa in discussione di tutte le grammatiche convenzionali.
Take me a question racchiude l’invito all’interazione, lasciando intendere la presenza di due attori che generano un vero e proprio dialogo. Da un lato si pone una domanda, dall’altro si fornisce una possibile risposta. Ma i ruoli sono intercambiabili e allora le domande e le risposte diventano infinite.

Il secondo intervento che inaugura il 2 aprile 2019 alle ore 16 sarà realizzato dall’artista LOREDANA LONGO e sarà visibile fino al 29 aprile 2018. Si ringrazia per il supporto alla produzione Francesco Pantaleone arte contemporanea, Milano-Palermo.

Di cosa si nutre la nostra mente? Di tutto, è onnivora, divora immagini, frasi, pensieri e in una sequenza indefinita, spesso non fa alcuna selezione, riesce anche a saturarsi, ma in tutto questo c’è sempre qualcosa che rimane a galla, che si blocca in uno strano loop, voglio ricordarla perché mi appartiene, la sento mia, si lega a qualcosa d’indefinito ma in verità se qualcosa colpisce il mio interesse è perché sono interessata a quel qualcosa.
Giorni fa guardavo un film, Milada, la storia di una donna forte e coraggiosa vissuta lo scorso secolo in Cecoslovacchia, militante politica, imprigionata prima dal regime nazista di Hitler e dopo da quello comunista del suo paese, morta impiccata per amore dei valori della democrazia in cui ha creduto per tutta la sua vita. Durante il film, in un momento in cui Milada capiì che il nuovo regime insediato nel suo paese non sarebbe stato diverso dal precedente, pronunciò questa frase: Il lupo non smette mai di mangiare.
Queste parole, semplici ma molto forti, rimandano a molteplici questioni in tutti i campi e non voglio dare una o più spiegazioni per le quali ho riportato questa frase, perché sono certa che ogni persona ha dentro sé delle risposte.
Non è un caso che abbia utilizzato il particolare di un’immagine della bocca di due lupi affamati, che la scritta sia di colore rosso, che sembri un cartellone pubblicitario di un film e che sia collocata nella parte frontale di un cestino pubblicitario.
Da un lato l’immagine è spiazzante, subito si potrebbe pensare alla ferocia dell’animale lupo, ma questo pensiero dura il tempo di un battito di ciglia, perché l’animale più ingordo è l’uomo e ognuno di noi lo sa.

BIOGRAFIA ARTISTA

LOREDANA LONGO nasce a Catania 1967, vive e lavora a Milano. Diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catania, prosegue il suo percorso seguendo un concetto da lei stessa denominato “Estetica della distruzione”, in cui realizza installazioni, performance spesso documentate da video e fotografie. 

Numerose le mostre in Italia e all’estero tra cui ricordiamo:
2017/ Victory, la mattanza, Consolato Italiano a New York/ Due South, Delaware Contemporary Museum, Wilmington, USA Victory, Francesco Pantaleone arte Contemporanea, Palermo, 2016/The Mdina Cathedral Contemporary Art Biennale, Malta, 2015/ Nel mezzo del mezzo, Palazzo Riso, Palermo, 2015/ My own war, GAM, Palermo, 2014/ Un été sicilien, Chateau de Nyon, Svizzera, 2013/ Violence- XV Biennale Donna- PAC- Ferrara, 2012/ Secret Gardens, Tent, Rotterdam/ WUunsch und Ordnung, Ausstelungsraum Klingental, Basel, Svizzera, 2011/ Festarte Videoart Festival, MACRO Testaccio, Roma, 2010/ Inmotion 2009, Biennal Internacional de Performance i Arts Visuals Aplicades, CCCB, Spagna, 2009/ AIM, International Biennale, Marrakech, Marocco, 2009/ Tina B., The Prague Contemporary Art Festival, Praga, Repubblica Ceca, 2008/ Abracadabra, Italian Institute of Culture, Madrid, Spagna, 2008/ Gemine Muse International, Benaki Museum, Atene, 2004/ XIV Quadriennale, Anteprima, Palazzo Reale, Napoli/ Echigo Tsumari Art Triennal, Tokio, Japan.