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Reinhold Messner a Valloriate: “Oggi si è persa la cultura della montagna”| Ospite d’eccezione del festival “Nuovi Mondi”, il grande alpinista ha incontrato i giornalisti affrontando diversi temi

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“Io il più grande alpinista del mondo? Non mi interessa, credo solo di aver avuto la fortuna di vivere nel momento giusto”. Reinhold Messner è approdato a Valloriate, il piccolo Comune della Valle Stura (80 abitanti) che da oggi, mercoledì 29 novembre, fino a domenica 3 dicembre, ospita la sesta edizione di “Nuovi Mondi”, il più piccolo festival di montagna del mondo.

 

Il titolo scelto per il 2017, “Oltre l’impossibile”, rende bene l’idea del risultato raggiunto da Kosmoki, l’associazione che organizza l’evento e che è riuscita a portare in un piccolo paesino di montagna un grande alpinista come Messner. Che in un clima informale, nella sala consiliare del Comune, ha risposto alle curiosità dei giornalisti, su diversi temi.

 

“Cosa penso quando mi definiscono il più grande alpinista del mondo? Non mi interessa più di tanto, perché credo di aver solo avuto la fortuna di vivere in un periodo in cui era più facile fare spedizioni, c’erano più possibilità economiche e maggiore libertà rispetto a quello che accadeva prima. In questo contesto, io ho avuto le idee e le ho portate avanti prima nelle Alpi e poi nelle Dolomiti, riuscendo ad ottenere quello che volevo. Poi, dopo i 40 anni, ho deciso di andare in altri posti e di fare cose che nessuno prima aveva mai fatto. Io soprattutto ci tengo a mantenere vivo l’alpinismo tradizionale”.

 

Messner, che ha definito la relazione uomo-montagna “cultura”, sottolineando come “nessun altro sport ha una letteratura così ampia come l’alpinismo”, ha parlato anche di un argomento di attualità come lo spopolamento delle montagne: “Non è possibile riportare la gente che è andata via sulle montagne, è un’operazione troppo costosa per la politica. Se in futuro si riuscirà a fare restare quelli che ci sono ora, sarebbe già positivo. Oggi la cultura della città è diventata quella vincente: la gente che sta bene e che ha i soldi sta in città, purtroppo la cultura della montagna è stata in parte persa. Non succede così in altre parti del mondo, come in Sud America”.

 

Gabriele Destefanis

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