L’ANPI di Borgo San Dalmazzo ha ricordato i tredici partigiani fucilati il 2 maggio 1944

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In un’atmosfera invernale, nello sferzare del vento e della pioggia gelida, resa quasi in atmosfera sospesa dalle morbide note del flauto traverso della professoressa Sara Bondi, l’ANPI Borgo San Dalmazzo e valli ha ricordato i tredici partigiani che furono fucilati il 2 maggio 1944 presso il muro esterno del cimitero comunale (ora inglobato nel camposanto) e Don Viale, figura emblematica della Resistenza, che li ha assistiti nelle ultime ore.

Alla presenza delle amministrazioni di Borgo, Gaiola, Vignolo, Demonte e Rittana, la presidentessa provinciale Ughetta Biancotto ha introdotto la mattinata, lasciando in seguito spazio ai delegati torinesi ospiti della sezione “Borgo e valli”, Fulvio Grandinetti, vicepresidente ANPI Grugliasco e Ilaria Mardocco, vicepresidente ANPI Nichelino.

In particolare Grandinetti ha voluto sottolineare l’importanza del ricordo non fine a se stesso, ma applicato alla lettura della realtà ed alla urgente e imprescindibile trasmissione di questo concetto alle nuove generazioni: “Ai bambini nelle scuole io chiedo sempre che cosa penserebbero se un giorno, avendo ciascuno di loro un colore preferito, arrivasse un signore e imponesse a tutti un unico colore: il nero. Questo a mio modesto avviso è uno dei modi più efficaci di far capire a i bimbi che cosa significa fascismo…”

 

Dopo il saluto del Sindaco Beretta, il professor Walter Cesana, nella duplice veste di Sindaco ospite e oratore ufficiale, ha raccontato attraverso estratti documentali e le citazioni dirette di Don Raimondo Viale, la vicenda che vide cadere sotto i colpi del plotone nazista i tredici giovani tra i venti e i trentadue anni. Con espressioni a tratti molto crude, a tratti toccanti, ha documentato la pura e struggente cronaca, delle tragiche ore dall’incarcerazione a Borgo dopo il rastrellamento nei pressi di Calstelmagno fino alla crudele sistemazione dei corpi – alcuni probabilmente ancora in vita – a calci nella rudimentali bare e la spinta nella fossa comune.

 

L’Inno di Mameli, “Bella Ciao” e “Signore delle cime” magistralmente eseguiti dall’esperta flautista hanno accarezzato le terribile storia. Per bocca dell’Assessore Bernardi, Il Comune ha in cnclusione dichiarato di aver dato mandato di trovare, nelle pieghe dei risparmi su un nuovo lotto di loculi, le risorse necessarie per dare una risposta alla trascuratezza in cui versa il luogo della fucilazione.

 

Il commento della Presidentessa ANPI Maddalena Forneris: “Altri giovanissimi che caddero sotto il fuoco vigliacco dei fucili nazisti! Non potevamo non fermarci oggi a ricordare i tredici partigiani e l’uomo, il sacerdote, che tanto ha dato per la storia di Borgo, che li ha assititi in allora con pietà e dignità: Don Viale! Ringrazio tutti: dai compagni di ANPI, agli amministratori presenti, agli amici torinesi alla bravissima Sara Bondi, senza dimenticare chi con il suo lavoro ha reso in questi giorni il luogo della fucilazione più consono, ripulendolo e abbellendolo con mazzi e vasi di fiori. E a breve sarà riqualificato in modo permanente grazie alle intenzioni evidenziate dall’amministrazione di Borgo!”