Arrestati a Guarene due bracconieri albesi | Ritrovate armi, munizioni ed attrezzi per la caccia al cinghiale

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Nella notte tra giovedì e venerdì i Carabinieri della Stazione di Diano d’Alba, agli ordini del Maresciallo Aiutante Marco Capurro hanno arrestato a Guarene due operai incensurati albesi (un 60enne ed un 50enne) colti nella flagranza dei reati di concorso in porto abusivo di armi aggravato e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere.

 

I due, fermati per un controllo stradale dai militari nell’abitato di Guarene durante un servizio perlustrativo volto al contrasto dei furti notturni in abitazioni ed attività commerciali, sull’auto di proprietà di uno di loro avevano:  un fucile da caccia calibro 12 e relative munizioni che, nonostante ne fosse stata regolarmente denunciata la detenzione di arma e cartucce dal proprietario, non potevano essere portate fuori casa tanto più in orario notturno, motivo per il quale è scattata l’aggravante del reato di porto abusivo di armi;
un coltello della lunghezza di 30 centimetri;
vari attrezzi per la caccia al cinghiale, quali una grossa rete, altri coltelli per scuoiare la selvaggina, bastoni, etc.

 

E’ risultato evidente che si trattava di bracconieri che, se non fossero stati controllati dai militari dell’Arma, avrebbero intrapreso clandestinamente la caccia al cinghiale peraltro in zona abitata e con evidente pregiudizio per l’incolumità degli abitanti della zona.
Le armi e gli attrezzi per la caccia di frodo sono state tutte sottoposte a sequestro, mentre loro due sono stati arrestati e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno Dr.ssa Donatella Masia della Procura della Repubblica di Asti, sono stati posti agli arresti domiciliari presso le loro abitazioni.
Venerdì mattina sono stati giudicati dal Tribunale di Asti con rito direttissimo e condannati entrambi ad otto mesi di reclusione e scarcerati con la condizionale.

 

c.s.