Tra Balla e i Pink Floyd. L’opera visionaria di Jack Clemente | Intervengono in Fondazione Ferrero: Nicoletta Pallini Clemente, Francesco Tedeschi, Stefano Girolami, Ester Coen, curatrice della mostra FuTurBalla

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Mercoledì 15 Febbraio, alle ore 21, nell’ambito della mostra FuTurBalla, alla Fondazione Ferrero verrà presentato il documentario, Giacomo Balla et le Futurisme, diretto da Jack Clemente.

Una produzione televisiva francese, appartenente a un ciclo dedicato a I grandi movimenti pittorici del XX secolo, che nel 1972 ottenne il Leone d’argento alla Biennale cinematografica di Venezia.

Durante la serata, grazie alla cortesia e alla disponibilità di Nicoletta Pallini Clemente, che ha gentilmente concesso alla Fondazione il documentario del marito, ne sarà proiettata una riduzione, della durata di 32 minuti, doppiata in italiano. Spezzoni di Giacomo Balla et le Futurisme di Jack Clemente, si ritrovano anche nel film-documentario che accompagna la mostra FuTurBalla, realizzato da Priscilla Benedetti.

Il film racconta con gli occhi di un artista e in maniera assolutamente raffinata, l’itinerario pittorico e culturale di Balla: vi sono molte inquadrature effettuate con prismi e altri effetti ottici e vi è un uso del montaggio che asseconda la ricerca sulle dinamiche della luce e l’idea di riproduzione del movimento cui Balla si dedicò variamente con la sua opera.
Alcuni dati salienti della biografia dell’artista, sono direttamente ricreati e recitati in sequenze di “fiction” (come quella girata in notturna, a Roma, sotto lo striscione “Balla è morto”, che ricrea il corteo del 15 aprile 1913 con i futuristi inneggianti a Balla e all’«uccisione del chiar di luna»); un quartetto di attori recita le “Sconcertazioni di stati d’animo”, gioco teatrale tra surrealismo e avanspettacolo (il cui copione è esposto nella sala dei documenti della mostra FuTurBalla); la scenografia pensata da Balla per sole luci elettriche, destinata al balletto sulla musica di Igor Stravinskij Feu d’artifice, è allestita e filmata da Clemente in scala ridotta.

Per quanto riguarda la parte musicale, oltre al breve inserto stravinskiano, soltanto un altro brano musicale fornisce la colonna sonora a Giacomo Balla et le Futurisme: si tratta della suite Echoes dei Pink Floyd, da loro incisa e pubblicata nell’album Meddle, quasi contemporaneo al documentario.

Jack Clemente (Novara 1926 – Milano 1974) di padre italiano e madre irlandese, è stato artista e pittore.

A 25 anni è a Parigi e comincia a muoversi e a presentare i suoi lavori sulla scena artistica europea.

Nel 1958, a Milano entra in contatto con Fontana e con lo Spazialismo e nel decennio successivo le sue esposizioni e partecipazioni internazionali si moltiplicano.

Nel 1969 comincia a collaborare con la TV francese: Giacomo Balla et le Futurisme è il suo primo film da regista autonomo (ne seguirà uno su D’annunzio e il dannunzianesimo; il suo ultimo, Rauschenberg e la Pop Art, non riuscirà a concluderlo, morendo prematuramente di malattia).

Ma il legame con i Pink Floyd si instaura durante le riprese dello storico film-concerto di Adrian Maben Pink Floyd – Live at Pompeii del 1971 (uscito in sala nel 1974): Clemente è presente sul set.

Nicoletta Pallini Clemente dopo gli studi classici e la laurea in Filosofia, ha iniziato l’attività di curatrice di mostre in Italia e all’estero, tra cui Massimo Campigli, David Tremlett, Mark Lewis ed Eugenio Carmi.

E’ stata giornalista free-lance nei settori arte, fotografia, arti decorative e applicate, design, mercato, antiquariato. Ha collaborato con rubriche fisse a vari quotidiani e periodici nazionali e internazionali.

Francesco Tedeschi è professore associato di Storia dell’arte contemporanea all’Università Cattolica di Milano, tiene corsi anche alla Scuola di Specializzazione in Storia dell’arte.

E’ condirettore del master in Eventi d’Arte.

I suoi studi principali riguardano la scultura italiana del secondo Ottocento, aspetti dell’arte delle avanguardie storiche (futurismo e dadaismo), l’arte italiana del secondo dopoguerra, in particolare il carattere ambientale della produzione di scultori e artisti interessati ai diversi aspetti dello spazio espositivo e pubblico, e altri temi e tendenze dell’arte più strettamente contemporanea.

Stefano Girolami è giornalista, scrittore, appassionato di storia dello sport, del cinema e del documentario. Ha scritto per vari settimanali e periodici piemontesi.

L’amore per la storia del rock e il collezionismo floydiano lo spingono a entrare nei Lunatici nel 2005.

E’ il curatore generale del volume Pink Floyd, storie e segreti (Giunti, 2012) e del recentissimo Pink Floyd a Pompei. Una storia fuori dal tempo (Giunti, 2016).

La conferenza si svolgerà alla Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero di Alba, con ingresso da Strada di Mezzo, 44.
In occasione della serata, la mostra FuTurBalla rimarrà eccezionalmente aperta, per consentirne la visione al pubblico che prenderà parte al dibattito.

La mostra, curata da Ester Coen, ha superato i 65 mila visitatori e resterà aperta fino al 27 febbraio 2017.

Per informazioni: 0173 295259 [email protected]