Cuneo: nuove ripartizioni delle risorse, i Csv del Piemonte non ci stanno

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“Vogliamo dare un segnale ed essere ascoltati”: con questo messaggio i rappresentanti dei 5 centri di servizi per il volontariato del Piemonte hanno voluto fare sentire la loro voce rispetto alla nuova distribuzione delle risorse per i Csv prevista dalla riforma del Terzo Settore.

E’ questo il senso della conferenza stampa organizzata nella mattinata di oggi, venerdì 18 novembre, al Lovera Palace di Cuneo, dal titolo piuttosto esplicativo: “Centri di Servizio per il Volontariato, quali prospettive?”.

 

Fino ad oggi, il meccanismo di distribuzione delle risorse, corrispondenti ad un quindicesimo di tutti gli utili delle Fondazioni di origine bancaria, veniva così ripartito: metà ad un fondo regionale, l’altro 50% a quello nazionale. Il nuovo meccanismo di cui si sta discutendo prevederebbe invece la cancellazione del fondo regionale, quindi tutti i contributi convergerebbero in un unico fondo nazionale. La conseguenza? “Che il Piemonte si troverebbe a perdere il 44% delle risorse, passando da 5.212.631 a 2.906.802 euro. Tutto ciò nonostante le Fondazioni bancarie con sede in Piemonte contribuiscano al fondo speciale con 10.425.263 euro”, ha spiegato Groppo, che poi ha circoscritto i numeri alla realtà cuneese: “Le risorse passerebbero da 900.000 euro a 500.000, forse anche meno. In generale, verrebbe danneggiato il territorio piemontese, dove ci sono realtà che hanno sempre operato bene e che si vedrebbero private di contributi importanti per coprire le pecche di altri centri in Italia. Sul fatto che una legge che riordinasse il Terzo Settore fosse necessaria siamo tutti d’accordo, ma questo aspetto ci va a penalizzare troppo, per questo vogliamo farci sentire”.

 

“In Piemonte questa partita è stata gestita in maniera virtuosa, facendo scendere i Csv da 9 a 5 con degli accorpamenti, ma la nostra preoccupazione è che si facciano delle sperequazioni”, ha aggiunto Andrea Pistono, presidente del Centro Territoriale per il Volontariato di Vercelli e Biella, presente alla conferenza stampa insieme agli altri rappresentanti delle Csv piemontesi. “Le nostre associazioni sono danneggiate – ha spiegato Daniele Giaime, presidente del Csv di Novara -, è un meccanismo che ci penalizza. La riforma è giusta, ma dobbiamo essere ascoltati”.

 

Per Mario Bianchi, presidente del Csv di Asti e Alessandria, “i soldi piemontesi vanno divisi in modo che non danneggino le nostre realtà”, mentre Silvio Magliano, presidente di Vol.to Torino, ha lanciato un messaggio chiaro: “Mi piacerebbe che chi rappresenta il Piemonte si faccia sentire con il Governo e che anche le Fondazioni bancarie diano un segnale”. Ha subito raccolto il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano Gianfranco Mondino, presente alla conferenza stampa: “La nostra debolezza sta nella nostra forza”, ha detto, assicurando che solleverà il problema nell’incontro tra le Fondazioni piemontesi della prossima settimana. Hanno ascoltato e assicurato il loro impegno anche la senatrice Patrizia Manassero e il deputato Mino Taricco.

 

Gabriele Destefanis