Confronto Co.Di.Ce./Asl Cn1, interviene il Dott. Boccardo: “Senza pronto soccorso, Ceva e Valle Bormida a rischio reale”

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Riceviamo e pubblichiamo direttamente dal Dottor Giampaolo Boccardo, in merito alla questione “Pronto Soccorso” a Ceva e dintorni, dopo il confronto fra Co.Di.Ce. ed Asl Cn1.

 

A margine del confronto Co.Di.Ce. / ASLCN1
Purtroppo, per inderogabili impegni famigliari, il 29 Aprile non ho potuto presenziare all’incontro indetto dal Co.Di.Ce con la Dirigenza ASLCN1, ma ho atteso con ansia il resoconto dettagliato della riunione puntualmente riportato dalla stampa locale.

 

In merito ai risultati riportati dal Direttore Generale tengo a precisare che quasi mai le statistiche rispondono alla realtà dei fatti. Già con l’uso del termine “allarme target” (ingl.=bersaglio,obiettivo) si mira ad escludere dalla facile comprensione una grossa percentuale di lettori (il vero significato è il tempo che intercorre fra la segnalazione dell’evento e la presenza in loco di ambulanza e non il tempo intercorso fra evento ed intervento qualificato presso una struttura ospedaliera come dettato dalla Conferenza Internazionale delle pubbliche Assistenze. Non parliamo poi di elisoccorso che i decantati 14 minuti si perdono solo per fare capire a chi risponde al telefono l’opportunità di un intervento!).

 

Certe affermazioni ricordano tanto l’Assessore Regionale che 15 anni or sono mi diede del “campanilista” perché già allora difendevo le emergenze nel Cebano, ma che non replicò quando le dissi: “ faccia anche lei il campanilista, dica ai torinesi che il primo Pronto Soccorso che troveranno è a Mondovì; in fin dei conti sono solo 85 chilometri come dal Colle di Nava. Ma l’affermazione più agghiacciante fu “ in fin dei conti le emergenze sono solo il 3%”…viene da aggiungere: cosa importa se crepano! Guardiamo in faccia la realtà, scevri da condizionamenti di carriera o di nomina: senza un Pronto Soccorso predisposto per le emergenze medico-chirurgico-ginecologiche 24/24h presso l’Ospedale di Ceva, il Cebano e la Valle Bormida sono a rischio reale.

 

Mi fermo: ma la prossima lettera parlerà dei disservizi assistenziali cui sono costretti gli utenti-contribuenti delle periferie…come se non pagassimo le tasse alla pari dei residenti nei capoluoghi!

Forza Co.Di.Ce.

 

Giampaolo Boccardo