Furto alla Gioielleria Rabino di Cuneo: sgominata banda di rapinatori, bottino di 250mila euro | Due slavi rom arrestati dalla Polizia di Stato, 5 le persone denunciate

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Il 7 ottobre la nota gioielleria Rabino, che si trova nella centralissima corso Nizza, a Cuneo, venne derubata. Quattro persone, nella notte, scardinarono la saracinesca, quindi  sfondarono il vetro d’ingresso e una volta dentro il negozio si indirizzarono subito sugli orologi di maggior valore: ne presero 84, soprattutto Rolex e Cartier, più alcuni preziosi, poi fuggirono.

 

In tutto, per portare via un bottino di circa 250 mila euro, impiegarono appena 4 minuti, una velocità ed un’organizzazione che denotava una certa dimestichezza con questo genere di furti. Si trattava di veri professionisti, esperti e scafati, ai quali però è sfuggito qualche dettaglio, decisivo nelle indagini portate avanti dalla Squadra Mobile della Questura di Cuneo, che pochi mesi dopo ha incastrato la banda di rapinatori.

 

I risultati dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Questore Giovanni Pepè, il Procuratore della Repubblica di Cuneo Francesca Nanni, il PM titolare delle indagini Fiammetta Modica, il dirigente della Squadra Mobile Marco Mastrangelo e il responsabile della sezione antirapine Giancarlo Floris. Decisiva per sgominare la banda l’intuizione che i poliziotti hanno avuto analizzando le immagini di videosorveglianza del negozio, che come spesso accade sono state provvidenziali. I rapinatori, chirurgici nel portare a termine il colpo, utilizzarono tre bidoni bianchi della spazzatura per metterci la refurtiva. “Abbiamo pensato di fare qualche giro nei negozi di Cuneo per vedere se i bidoni fossero stati acquistati in città – ha spiegato il dottor Mastrangelo – e l’intuizione si è rivelata azzeccata“.

 

Infatti i contenitori erano stati comprati il giorno precedente in un negozio di Cuneo, insieme al piede di porco utilizzato per entrare nella gioielleria. I rapinatori non erano dunque arrivati in città solo per effettuare il furto, ma lo avevano preparato con cura, effettuando sopralluoghi. Grazie a queste informazioni, gli agenti della Squadra Mobile hanno individuato una persona che si trovava a Cuneo nei giorni precedenti al furto; le intercettazioni telefoniche avviate da quel momento hanno fatto il resto, permettendo di risalire agli altri responsabili e di delineare con chiarezza il quadro dei rapporti all’interno della banda.

 

Un quadro ampio, non facile da districare per gli agenti della Squadra Mobile, soprattutto perché si trattava di trasfertisti dislocati in zone diverse dell’Italia, con tutte le difficoltà del caso. La fase esecutiva dell’operazione si è infatti svolta a Tivoli, nel Lazio, e nel campo nomadi di Giuliano, in Campania: dei 4 autori della rapina, due sono stati arrestati: si tratta di slavi di etnia rom; denunciati gli altri due, insieme ad altri tre soggetti.

 

Tra loro un ex orafo di professione, al quale spettava il compito di smontare gli orologi e assemblare i pezzi in maniera diversa, così da renderne più difficile l’individuazione. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati gli orologi e i preziosi rubati, insieme a denaro contante e ad una Ford Focus utilizzata, insieme ad un’Audi, per fuggire dopo la rapina.

 

GDS

In foto la refurtiva recuperata