Licenziamenti alla “Meridiana” di Chiusa Pesio, il sindaco: “Dispiacere per i lavoratori, ma il Comune non può intervenire”

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La residenza Meridiana

Solidarietà e grande dispiacere per i lavoratori, ma come amministrazione non possiamo fare nulla, perché la questione non è più di nostra competenza“. E’ questo, in sintesi, il pensiero del sindaco di Chiusa Pesio Sergio Bussi sui licenziamenti di tutto il personale operante presso l’appalto assistenza (OSS) nella Casa di Riposo “La Meridiana” di Chiusa Pesio, decisione dettata da una scelta gestionale.

 

Ma per capire meglio le sue parole e il suo atteggiamento, “che non è assolutamente un lavarsi le mani, ma un non poter intervenire in una vicenda nella quale non abbiamo competenza“, è necessario fare un passo indietro. “Noi, come amministrazione, avevamo sempre indicato alla Provincia la composizione del consiglio della Casa di Riposo, succedeva da 50 anni – spiega Bussi -. Ma la Provincia, alla fine del 2013, con 6 mesi di anticipo, ha deciso di rinnovare le designazioni senza coinvolgerci. Questa nomina senza coinvolgere l’amministrazione, neppure sentirla, mi aveva sorpreso, ma chi politicamente ha suggerito questa operazione avrà avuto le sue ragioni, visto che eravamo poco prima delle elezioni“.

 

Da quel momento il Comune di Chiusa Pesio non è stato più coinvolto direttamente nelle vicende della Casa di Riposo. Per questo il sindaco non se la sente di dare giudizi o esprimere un parere: “Ripeto, dei lavoratori che perdono il loro lavoro rappresentano un motivo di ovvia e naturale preoccupazione, e hanno tutta la mia vicinanza e solidarietà. Ma come amministrazione io non ho elementi per entrare nel merito della questione. Non essendo stati coinvolti nel rinnovo anticipato della designazione, anche i rapporti non ci sono mai stati“.

 

Quindi come vi muoverete come amministrazione? “Ho avuto un incontro con i sindacati, ho letto il loro comunicato e a loro ho detto le stesse cose che sto dicendo ora. Poi ho dato la mia disponibilità ad incontrarmi con i lavoratori; all’incontro non sono riuscito a partecipare io nella data che loro avevano indicato, ma è andato il mio assessore alle Politiche sociali. Altro non posso dire o fare. Obiettivamente qualunque interpretazione volessi dare non sarei corretto. Non è un lavarsi le mani il mio atteggiamento, ma non posso intervenire politicamente in una vicenda nella quale non ho più titolo. Se il Consiglio della Casa di Riposo fosse un’espressione mia, come era sempre avvenuto, senza dubbio sarei già intervenuto, avrei mosso un tavolo, perché ci sarebbe una responsabilità politica. Ma non si può pensare di non coinvolgere il Comune sul territorio e poi ribaltare le valutazioni“.

 

GDS